La decisione di Donald Trump di imporre dazi del 25% sulle importazioni di auto è un duro colpo per i produttori europei, principalmente quelli tedeschi, ma anche quelli italiani. Le tariffe riguarderanno tutti i veicoli che non sono prodotti negli Stati Uniti e si applicheranno non solo alle auto completamente assemblate, ma anche alle parti fondamentali dell’automobile, tra cui motori e trasmissioni. Le case automobilistiche più colpite saranno quindi quelle che non hanno impianti negli Usa, e i cui veicoli saranno tutti soggetti a dazi. Tra queste c’è innanzitutto la tedesca Porsche, che ha impianti quasi esclusivamente in Germania, uno a Bratislava, in Slovacchia, dove si produce la Cayenne, e un piccolo impianto in Malaysia per il mercato asiatico.
In primis le tedesche
Anche il gruppo Mercedes-Benz e Volkswagen producono principalmente in Germania, ma queste due aziende hanno impianti negli Stati Uniti. Hanno anche volumi di esportazione superiori e saranno quindi fortemente colpite dalle nuove tariffe. Come riporta Bloomberg, Porsche e Mercedes saranno le più colpite dall’ultima mossa di Trump, con un potenziale danno di 3,4 miliardi di euro. Secondo Bloomberg Intelligence, i dazi aggiuntivi del 25%, che entreranno in vigore il 3 aprile, potrebbero ridurre di circa un quarto gli utili operativi previsti per il 2026 di Porsche e Mercedes. Per compensare l’impatto, i produttori potrebbero essere costretti ad aumentare i prezzi o a spostare la produzione negli Stati Uniti. Le case automobilistiche tedesche sono quelle più a rischio, poiché inviano più veicoli negli Stati Uniti che in qualsiasi altro Paese, compresi molti dei loro modelli con motore a combustione a margine di guadagno più elevato, come la Porsche 911 e la Mercedes Classe S.
Anche i marchi del lusso britannici come Jaguar Land Rover e Bentley sono esposti perché queste tre aziende non hanno capacità di produzione negli Stati Uniti. Jaguar Land Rover potrebbe perdere 3,4 miliardi di euro di ricavi potenziali, avendo una presenza significativa negli Stati Uniti. Secondo alcune stime, le case automobilistiche britanniche che esportano negli Stati Uniti potrebbero subire un calo dei profitti tra i 2 e i 5 miliardi di euro nei prossimi anni a causa dei nuovi dazi.
La Ferrari
Sebbene altre case automobilistiche europee ad alto volume siano meno colpite a causa della minore presenza negli Stati Uniti, quest’ultimo è il mercato più importante anche per Ferrari, che produce tutti i suoi veicoli in Italia. Per questo motivo, giovedì 27 marzo, l’azienda ha dichiarato che intende aumentare i prezzi di alcune delle sue auto fino al 10% negli Stati Uniti, mentre assorbirà il costo delle tariffe per altri modelli. Nel 2024, gli Stati Uniti hanno importato prodotti automobilistici per un valore di 474 miliardi di dollari, tra cui autovetture per un valore di 220 miliardi. I maggiori fornitori sono stati Messico, Giappone, Corea del Sud, Canada e Germania. La Germania ha esportato quasi 450mila vetture, per un valore di circa 24 miliardi di euro. Secondo uno studio di Oxford Economics, nel 2023 le case automobilistiche europee hanno esportato veicoli e componenti negli Stati Uniti per un valore di 56 miliardi di euro, pari al 20 per cento del valore totale delle esportazioni automobilistiche dell’Ue.
Alfonso Bianchi