«Con l’approvazione definitiva di questa riforma, di cui sono stato relatore, il Parlamento compie un passo fondamentale per garantire maggiore equilibrio e certezza giuridica nel sistema di responsabilità dei componenti del collegio sindacale delle società per azioni. L’intervento normativo supera il principio della responsabilità solidale illimitata che, fino ad oggi, ha penalizzato i sindaci anche per omissioni e atti altrui. Grazie al nuovo impianto normativo, la responsabilità dei sindaci viene ora calibrata in base a criteri oggettivi e proporzionati, con un limite massimo parametrato al compenso percepito, secondo un sistema già adottato in altri ordinamenti. La norma introduce anche un termine di prescrizione di cinque anni per l’azione di responsabilità, garantendo così maggiore certezza del diritto e tutelando sia i professionisti che il buon funzionamento delle società. Una riforma di buon senso che tutela la professionalità dei sindaci senza compromettere la trasparenza e il controllo nelle società. Il fatto che sia stata condivisa anche da forze politiche di opposizione dimostra che si tratta di un intervento necessario e atteso, che risponde a un’esigenza concreta del mondo delle professioni. Ritengo particolarmente rilevante che, in sede di Commissione, il Governo abbia accolto un ordine del giorno da me presentato, con cui si impegna a valutare l’estensione delle limitazioni di responsabilità anche ai revisori e alle società di revisione. Si tratta di un passaggio importante, che riconosce l’esigenza di un intervento più ampio per garantire un sistema più equo e proporzionato, evitando che professionisti e imprese siano esposti a responsabilità illimitate e sproporzionate rispetto al loro ruolo effettivo. Fratelli d’Italia conferma il suo impegno per riformare profondamente il sistema normativo e garantire maggiore equilibrio nei rapporti tra vigilanza e gestione societaria».
Così in una nota il senatore di Fratelli d’Italia, Sandro Sisler, vicepresidente della commissione Giustizia del Senato della Repubblica.