La censura cala sull’aereo che sganciò la bomba atomica su Hiroshima, ma solo perché ha un nome «troppo inclusivo», ovvero Enola Gay. Il Pentagono cancella così dal suo archivio un’icona della Seconda guerra mondiale, insieme ad altre 26 mila immagini del mondo militare, incluse quelle delle prime donne che avevano superato l’addestramento nella fanteria dei Marines, eroi di guerra, ma anche le foto che commemorano mesi speciali come il Black History Month. Il tutto per portare avanti la crociata- o come scrivono i media americani, la «purga»- messa in campo da Donald Trump contro la diversità, l’equità e l’inclusione. La notizia, di per sé sconvolgente più che curiosa, e molto probabilmente legata a un errore di segnalazione, è stata diffusa dall’Associated Press e riportata ormai da tutte le testate americane. Il Dipartimento della Difesa sta infatti eseguendo il compito di eliminare dai propri archivi i contenuti «DEI», come da ordine esecutivo emesso dal presidente Trump- ossia correlati a diversità, equità e inclusione. La direttiva del Pentagono di rimuovere i contenuti correlati a Dei ha portato, secondo Ap, alla segnalazione di oltre 26.000 immagini militari, anche se i funzionari suggeriscono che il conteggio finale potrebbe superare le 100.000 con il proseguimento delle revisioni.
Marco Basile