In una lunga intervista concessa a Sportweek, Gian Piero Gasperini, attuale allenatore dell’Atalanta, torna a parlare di un aneddoto legato a Diego Armando Maradona. Lo aveva già fatto in passato, stavolta aggiungendo un ulteriore dettaglio. La vicenda risale al 5 marzo 1989, durante il match Pescara-Napoli, terminato 0-0. Gasperini, all’epoca capitano del Pescara, fu protagonista di uno scontro di gioco con il leggendario Pibe de Oro che lasciò strascichi inaspettati. «Durante una fase di gioco, stavo guardando la palla, non lui. Maradona è stato sfortunato perché, sbracciando, l’ho colpito casualmente con l’anello e gli ho aperto il labbro,» ha raccontato Gasperini. «Lui mi ha dedicato un bel po’ di ‘puta’ e, nei giorni successivi, ho ricevuto minacce di morte da Napoli.» Un episodio che testimonia il fervente attaccamento dei tifosi napoletani a Maradona, il loro indiscusso idolo. L’aneddoto di Gasperini è emblematico del legame viscerale tra Maradona e la città di Napoli. L’amore per El Pibe de Oro a volte si è spinto oltre, come dimostra questa vicenda. Il match di ritorno fu molto diverso rispetto all’andata, quando il Napoli aveva travolto il Pescara con un roboante 8-2, impreziosito da una doppietta dello stesso Maradona. Passando al presente, il tecnico nerazzurro si è detto entusiasta del momento positivo che sta vivendo l’Atalanta. «Passare il Natale da capolista solitaria è qualcosa di inimmaginabile. È bello soprattutto per la gioia della nostra gente che canta ‘Vinceremo il tricolor!’. Ma non sta aspettando qualcosa: è già felice ora.» Gasperini, tuttavia, rimane cauto: «Io non firmo per niente,» ha concluso, lasciando intendere che la sua squadra continuerà a lottare con ambizione e determinazione.
Piero Bonito Oliva