Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Orientale e Singapore: queste le tappe del più lungo viaggio apostolico che Papa Francesco intraprende da quest’oggi. Alle 6.30 ora italiana l’aereo pontificio è atterrato a Giacarta, in Indonesia, primo paese al mondo per persone di fede musulmana: l’87% della popolazione a fronte del 3% di cristiani. Più in generale, nell’Asia meridionale si concentra quasi un quarto dei credenti nell’islam di tutto il mondo. Infatti, uno dei messaggi che il Pontefice intende mandare in una fase di guerre e conflitti che scuotono Europa, Russia e Medio oriente, è quello dell’unione e della pacifica convivenza tra i popoli. Un messaggio ben esplicitato nella ‘Fratelli tutti’, la terza enciclica redatta dal vicario di Pietro, molto apprezzata anche nella comunità musulmana a partire dal Grande Imam dell’Universita di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, con cui Bergoglio ha avuto diversi incontri nel corso del suo pontificato. Il cuore del viaggio, che durerà fino al 13 settembre e toccherà un angolo di Asia in cui risiedono quasi 260 milioni di persone, è però anche la lotta al cambiamento climatico. Stati e isole del Pacifico, molti dei quali a medio e basso reddito, sono infatti tra i più colpiti dagli effetti negativi dei cambiamenti climatici a partire dall’innalzamento del livello dei mari. Un monito che ha lanciato pochi giorni fa anche il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres da Tonga, nel corso del summit delle isole del Pacifico, in cui ha esposto i risultati di uno studio che rilevano che in queste aree gli oceanisi stanno innalzando, erodendo le coste, a una media più alta rispetto al resto del mondo. Proprio per questa ragione il governo indonesiano ha già avviato la costruzione di Nusantara, la nuova capitale che dovrà sostituire la vecchia Giacarta, destinata ad essere ricoperta dalle acque. La salute del creato è un tema molto caro al Pontefice, che attraverso l’enciclica Laudato si’ del 2015 ha richiamato le responsabilità dei governi e dei singoli individui, ma anche del mondo dell’economia, della finanzia e della scienza, a fare tutto ciò che è necessario per prendersi cura della «casa comune». L’attenzione di Papa Francesco agli ultimi è stata rimarcata anche nel suo ultimo gesto prima di lasciare Roma: prima di salire sull’aereo che lo avrebbe condotto in Asia, stando alla Sala stampa vaticana Bergoglio ha ricevuto presso la sua residenza a Santa Marta, una quindicina di persone senza dimora, uomini e donne, accompagnati dal cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Santo Padre.
Alessandra Fabbretti