«Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale è emersa come una delle forze più potenti e trasformative della nostra epoca». Siamo di fronte a un cambio di paradigma epocale, nel quale l’Intelligenza Artificiale (IA) non è soltanto una novità tecnologica che incuriosisce, ma diventa il motore del cambiamento nel pensiero, nelle relazioni e nel lavoro. La forte affermazione tra le virgolette introduce il nuovo lavoro editoriale curato da Armando Tursi e Francesco Rotondi: «Il lavoro non sarà mai più come prima», edito di recente dal Gruppo 24Ore. Armando Tursi è ordinario di diritto del lavoro nell’Università degli Studi di Milano e consulente di LabLaw Studio Legale Rotondi & Partners. Francesco Rotondi, che LabLaw loha fondato, è giuslavorista e giornalista, consigliere esperto CNEL e professore a contratto di Diritto del Lavoro all’Università Carlo Cattaneo. Entrambi i professionisti, mettono a frutto la propria esperienza e le sagge visioni in una raccolta di contributi di autorevoli autori. Obiettivo: capire gli impatti dell’intelligenza artificiale e dell’automazione sul mercato del lavoro, sull’industria, nelle professioni. Perché alcuni ruoli sono destinati a estinguersi?
Quali saranno le competenze che resisteranno all’algoritmo? Cambierà la tradizionale maniera di normare i mercati occupazionali? La trasformazione digitale ci renderà meno umani? Sono solo alcuni dei quesiti approfonditi nella raccolta di saggi, ai quali hanno contribuito, tra gli altri, il presidente del CNEL Renato Brunetta, il sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Claudio Durigon, oltre a docenti universitari, manager di grandi gruppi nel settore delle Risorse Umane e Ceo di aziende tecnologiche innovative. «In ogni capitolo – spiegano i curatori – si possono inoltre leggere interviste con esperti, case studies di aziende all’avanguardia e analisi delle tendenze globali». Un libro che diventa strumento di studio e pratica per governare il cambiamento, oltre a «informare e ispirare: informare i lettori sulle trasformazioni in atto e sulle competenze necessarie per adattarsi e ispirare una riflessione profonda su come possiamo plasmare un futuro in cui l’IA non sia solo uno strumento di efficienza, ma anche un fattore di progresso umano». Brunetta, in particolare, riprende uno dei concetti chiave propugnati con forza da Rotondi: la necessità di «un’azione coordinata e di sistema» per affrontare le sfide che le innovazioni tecnologiche pongono all’economia e per migliorare le condizioni del lavoro e dei lavoratori nel nostro Paese. Non poteva mancare, in questo ambito, la «presenza» di Chat GPT, il modello di linguaggio artificiale a cui sempre più spesso ognuno di noi fa ricorso per risolvere piccoli e grandi problemi, anche nel lavoro. A questo «soggetto» Tursi e Rotondi affidano la prefazione al libro, prima di passare la parola agli esperti umani, elementi ancora e sempre insostituibili per capire il presente e anticipare il futuro, senza timori e falsità.
Maria Anzalone