Netanyahu al Congresso Usa parla della guerra a Gaza: «È uno scontro tra barbarie e civiltà»

«Cari amici sono venuto qui per dirvi che noi vinceremo». Così il premier israeliano Netanyahu ha iniziato il suo discorso al Congresso Usa. Lunghi applausi ma anche molti fischi al suo ingresso, e molti posti liberi. Sono circa un centinaio i dem che hanno dato forfait all’appuntamento, tra questi ci sono l’attuale presidente degli Stati Uniti Joe Biden, la vicepresidente Kamala Harris e l’ex speaker della Camera, Nancy Pelosi. «Quello che sta accadendo non è uno scontro di civiltà, ma tra barbarie e civiltà, tra coloro che glorificano la morte e coloro che glorificano la vita. Per far trionfare le forze della civiltà, Usa e Israele devono stare insieme», ha detto il premier Israeliano. La presenza di Netanyahu ha scatenato numerose proteste, fuori e dentro Capitol Hill. All’esterno, oltre duecento manifestanti sono stati arrestati e la polizia ha spruzzato spray al peperoncino sulla folla che cercava di avvicinarsi al Campidoglio. Tutte persone, che il premier israeliano ha definito con disprezzo «utili idioti dell’Iran». All’interno invece a dimostrare la sua vicinanza al popolo palestinese è stata Rashida Tlaib, prima donna islamica ad essere eletta al Congresso, che ha tirato fuori un cartello con scritto «colpevole di genocidio». «Il governo dell’apartheid israeliano sta commettendo un genocidio contro i palestinesi. I palestinesi non verranno cancellati. Solidarietà a tutti coloro che fuori da queste mura protestano nelle strade ed esercitano il loro diritto al dissenso», ha poi scritto Tlaib su ‘X’.

Sausan Khalil