“Vocazione universalista” e dialogo con “tutti i Paesi”, a partire dalla “difesa intransigente della pace, dello sviluppo e della solidarietà tra i popoli”: punti chiave della politica del Brasile nel mondo, secondo il suo nuovo ambasciatore a Roma, Renato Mosca De Souza. Il diplomatico ha parlato durante una cerimonia a Palazzo Pamphilj, la sede della rappresentanza affacciata su Piazza Navona, in occasione della festa nazionale che ricorda la proclamazione della repubblica del Brasile il 15 novembre 1889. Rispetto agli orientamenti politici del suo Paese, Mosca ha parlato di “giustizia sociale”, “inclusione” e “responsabilità ambientale”. L’ambasciatore ha continuato: “Ci dedichiamo con risoluta abitudine alla lotta contro la fame, la povertà e le disuguaglianze che causano ancora tanta sofferenza in Brasile e nel mondo”. In primo piano i temi della cooperazione. “Nelle relazioni internazionali abbiamo vocazione universalista” ha sottolineato Mosca. “Siamo abituati al dialogo con tutti i Paesi e a basarci sempre sulla difesa intransigente della pace, dello sviluppo e della solidarietà tra i popoli”. Il mese scorso il Brasile ha sottoposto una bozza di risoluzione al Consiglio di sicurezza dell’Onu che, condannando come “terroristici” gli assalti dei commando di Hamas nel sud di Israele, chiedeva un cessate il fuoco “umanitario” nella Striscia di Gaza. Mosca è stato ricevuto al Quirinale dal capo dello Stato italiano Sergio Mattarella per la presentazione delle lettere credenziali lo scorso 22 settembre. In Brasile dal primo gennaio 2023 è tornato al potere Luiz Inacio Lula da Silva, ex sindacalista e dirigente del Partido dos trabalhadores, già alla guida del Paese dal 2003 al 2011.
Marco Casandrini