19 marzo, 2024

“Non capisco la sorpresa per la vittoria della destra”, dice Dario Franceschini

“La sconfitta è evidente ma non capisco la sorpresa per la vittoria della destra“. Lo dice Dario Franceschini in un’intervista a La Repubblica a proposito del voto sulle comunali. “Tanti fattori concomitanti spiegano il risultato- aggiunge-. Il primo è un’onda di destra che riguarda tutta l’Europa. Il secondo elemento è fisiologico, ci sono pacchi di studi a dimostrare che in tutti Paesi del mondo, quando si vota nel primo anno di governo, c’è un effetto trascinamento. Infine c’è il terzo elemento, tutto italiano, e cioè una maggioranza unita e una minoranza divisa”.

“Nessuno ha la bacchetta magica- spiega Franceschini-, nemmeno Schlein. Mi rattrista un po’ che le lezioni del passato non bastino mai. Tutti i leader del Pd, sottoscritto compreso, hanno subito dal primo giorno una azione di logoramento. Allora dico: fermiamoci. Il risultato di queste amministrative non può diventare un alibi per iniziare una normalizzazione di Schlein. Lasciamola lavorare libera, non bisogna ingabbiarla“.

Chi vuole ingabbiarla? “Non penso a qualcuno in particolare, ma vedo un clima insidioso. Si rischia che un risultato negativo di cui Schlein non ha alcuna responsabilità venga usato per iniziare a indebolirla. Anziché processi, facciamo semmai analisi, è sempre più evidente che siamo davanti a un ritorno del bipolarismo. Le leggi elettorali a tutti i livelli spingono verso due coalizioni che si fronteggiano”. “Io penso che, più questa legislatura andrà avanti- dice ancora Franceschini-, più evidente sarà il solco che divide maggioranza e opposizione in Parlamento. Ci piaccia o no, il governo andrà avanti fino in fondo, dobbiamo ragionare su un tempo lungo, abbiamo quattro anni a disposizione”.

Quattro anni per fare cosa, in concreto? “Un lavoro lungo su due fronti. Primo fronte, Pd. Secondo fronte, coalizione. Schlein ha già fatto bene al partito, con le primarie ha cominciato a recuperare consensi dall’astensionismo e dai tanti delusi di sinistra. Le va lasciato completare questo lavoro fondamentale. Quanto alla coalizione, alle europee si vota con il proporzionale, ci sta che i singoli partiti lavorino sulla visibilità, lo vedremo anche a destra, però sono pronto a fare una scommessa sul risultato delle europee”.
E spiega: “Si voterà quando il governo avrà quasi due anni di vita e si vedrà che la somma dei partiti di opposizione sarà superiore alla somma partiti di governo. So bene che non basta una operazione aritmetica, però il risultato creerà un clima nel paese. Gli elettori diranno con chiarezza alle opposizioni: se state insieme potete vincere, divisi non ci potete neanche provare”.

Vittorio Di Mambro