19 marzo, 2024

La Terra vista dallo Spazio non è mai apparsa così nitida: merito di Meteosat Imager 1

Il 4 maggio è stata pubblicata la prima immagine della Terra con una risoluzione mai vista prima, grazie al nuovo satellite meteorologico di terza generazione Meteosat Imager 1, frutto della collaborazione tra EUMETSAT – Organizzazione europea dedicata allo sviluppo e gestione operativa di satelliti meteorologici- e l’Agenzia Spaziale Europea (Esa). Coste, montagne, nuvole: niente è mai stato così nitido. Nel primo scatto reso pubblico, in primo piano Africa, Europa e Oceano Atlantico si mostrano fin nel dettaglio: nell’immagine è possibile seguire la linea della neve sulle Alpi, così come l’estensione delle nuvole. Non è solo estetica: il nuovo satellite promette di rivoluzionare le previsioni meteo a breve termine, comprese quelle di eventi catastrofici, grazie ad immagini catturate ogni 10 minuti.

L’immagine pubblicata il 4 maggio è stata acquisita dal Flexible Combined Imager del satellite il 18 marzo 2023, spiegano dall’Esa, e mostra gran parte dell’Europa settentrionale e occidentale e la Scandinavia coperte da nuvole, con un cielo relativamente sereno sull’Italia e sui Balcani occidentali. Nell’immagine sono visibili molti dettagli, come i vortici di nubi sulle Isole Canarie, il manto nevoso sulle Alpi e i sedimenti nelle acque lungo le coste italiane. Dettagli finora non nitidi, o addirittura non visibili, nelle immagini degli strumenti finora in servizio. La nuova immagine rivela anche un maggior livello di dettaglio delle strutture nuvolose alle latitudini più elevate. In questo modo le previsioni meteorologiche consentiranno di monitorare con maggiore precisione l’evoluzione del maltempo. Gli strumenti a bordo dei satelliti meteorologici Meteosat di terza generazione consentono di ottenere immagini con una risoluzione molto più elevata e con una frequenza superiore rispetto a quanto possibile con i satelliti Meteosat di seconda generazione.

“Questa immagine- spiega Simonetta Cheli, Direttrice dei Programmi di Osservazione della Terra dell’ESA-, è un esempio emblematico dei risultati che si possono ottenere con la collaborazione europea in ambito spaziale. Il livello di dettaglio dell’immagine di MTG-I1, finora impossibile da raggiungere sopra l’Europa e l’Africa da un’orbita geostazionaria, ci permetterà di comprendere meglio il nostro pianeta e i sistemi meteorologici che lo caratterizzano. Questa immagine rappresenta non solo ciò che è possibile ottenere grazie alle competenze europee, ma anche la nostra determinazione nel garantire che i vantaggi derivanti dalle nuove tecnologie vengano recepiti dalle comunità in Europa e nel resto del mondo”. Silvia Puca, della Protezione civile, sottolinea come le immagini ottenute con il Meteosat di terza generazione, confermano “la capacità di individuare le nubi e le loro caratteristiche con maggiore dettaglio, fornendo importanti informazioni. La possibilità di poter individuare in modo più dettagliato l’estensione e la direzione in cui si muovono i corpi nuvolosi, anche di dimensioni ridotte, unita all’elevata frequenza di aggiornamento (10 min. e 2.5 min. sull’Europa attraverso il servizio RSS) permetteranno alle sale operative meteorologiche nazionali di monitorare l’evoluzione di quei sistemi precipitativi intensi a rapida evoluzione che sempre più spesso affliggono l’area del Mediterraneo”.

In codice si chiama MTG-l1 ed è il primo satellite della missione Meteosat di terza generazione ed è il primo dei sei satelliti che formano il sistema MTG completo, che fornirà dati fondamentali per il rilevamento a breve termine e precoce di potenziali eventi meteorologici estremi nei prossimi 20 anni. A portarlo in orbita, un razzo Ariane 5 partito nel dicembre 2022 dalla base europea di Kourou, in Guyana francese. I satelliti MTG sono realizzati da un grande consorzio di industrie europee, guidato da Thales Alenia Space in collaborazione con OHB. L’innovativo Lightning Imager è stato sviluppato da Leonardo in Italia, mentre Telespazio fornisce a Eumetsat i servizi di lancio e in orbita.

Antonella Salini