Piccola scossa, grande paura. È stato un terremoto di magnitudo 3.4 quello che questa mattina ha scosso i Campi Flegrei, squarciando l’alba con forte boato. Il sisma è avvenuto alle 4.28 di oggi, con un epicentro a circa 4km da Pozzuoli e 10 da Napoli. Nonostante la sua bassa intensità, il terremoto ha riacceso l’interesse (e la paura) per l’attività vulcanica dei Campi Flegrei. I Campi Flegrei sono una vasta area di origine vulcanica localizzata nel golfo di Pozzuoli. Una grande caldera, formatasi dopo il collasso di un supervulcano circa 39 mila anni fa, la cui eruzione viene riconosciuta come la più violenta verificatasi in Europa negli ultimi 200mila anni. L’ultima grande eruzione del sito è avvenuta nel corso di una settimana nel 1538, quando dall’abbondante materiale espulso si formò l’attuale vulcano monte Nuovo. Tipico della zona è il bradisismo, un fenomeno legato ad attività vulcanica che consiste nel sollevamento e abbassamento del suolo, relativamente lento sulla scala dei tempi umani (1 cm per anno) ma molto veloce rispetto ai tempi geologici. I Campi Flegrei costituiscono un’area ad alto rischio vulcanico sottoposta a costante sorveglianza dall’Osservatorio Vesuviano. Sebbene il Vesuvio sia considerato tra i vulcani più pericolosi, attualmente è quiescente e il suo stato di allerta è verde (verde=base; giallo=attenzione; arancione=pre-allarme; rosso=allarme). Questo perché non sono non state evidenziate variazioni significative di attività. Invece, a causa della variazione di alcuni parametri, per i Campi Flegrei l’allerta è gialla.
Antonia Mazzacane