Giornata della memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Per commemorarla, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scelto Casal di Principe, luogo simbolo della lotta alla camorra e roccaforte di uno dei suoi clan più efferati: quello dei Casalesi. Dopo la visita privata al cimitero di Casal di Principe (Caserta), in particolare alla cappella della famiglia Diana dove è sepolto don Peppe, il capo dello Stato si è recato all’istituto tecnico Guido Carli per incontrare gli studenti del Carli e degli istituti comprensivi di Casale Don Diana e Spirito Santo. Mattarella è stato accolto dalle note dell’inno di Mameli cantato da ragazzi e ragazze che lo stavano aspettando.
IL SINDACO DI CASAL DI PRINCIPE: PROMISI A DON DIANA CHE IL SUO SACRIFIO NON VANO
Dal palco è intervenuto il sindaco di Casal di Principe Renato Natale: “Ventinove anni anni fa promisi sulla tomba di don Peppe Diana che il suo sacrificio non sarebbe stato vano, la sua presenza qui dimostra che la promessa è stata mantenuta”. Da quel giorno, ha evidenziato un Natale particolarmente emozionato, “qui si sono sviluppate iniziative contro la criminalità. Decine i morti ancora contati per mano della camorra, molte le vittime innocenti. Ma il popolo ha riconquistato trincea su trincea la sua libertà. È stato un lungo e tortuoso cammino fino al giorno in cui è comparso sui muri uno striscione con scritto ‘qui la camorra ha perso'”.
A MILANO MANIFESTAZIONE DI LIBERA CONTRO LE MAFIE
Un fiume in piena la manifestazione a Milano della rete di ‘Libera contro le mafie’. Dopo 13 anni il capoluogo lombardo torna a ospitare, in occasione del 21 marzo, un corteo con migliaia di persone: 50mila secondo gli organizzatori. Presenti oltre 500 famigliare di vittime delle mafie. Il sindaco Beppe Sala ha letto i nomi di tutti i morti innocenti. Presente la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein e don Ciotti.
MATTARELLA: “MAFIE SI SCONFIGGONO CON MODELLI DI LEGALITA’ E DI CULTURA”
A Casal di Principe, nell’istituto tecnico Guido Carli, ha preso la parola il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Le mafie sono presenti in tutte le attività più turpi e dannose per la comunità: la prostituzione, il traffico di esseri umani, di rifiuti tossici, il caporalato, il commercio di armi, quello strumento di morte che è la droga, lasciando nel territorio povertà e disperazione. Oltre a reclamare una maggiore e più efficace presenza dello Stato, don Peppino Diana aveva rivolto il suo forte e accorato appello al coraggio, alla resistenza, per liberarsi dalla camorra, proprio ai suoi parrocchiani, ai cittadini, alla società civile, alle coscienze delle persone oneste. Aveva capito che la mafia è anche conseguenza dell’ignoranza, del sottosviluppo, della carenza di prospettive, e che quindi la repressione – indispensabile – non è sufficiente e che la mafia si sconfigge definitivamente sviluppando modelli fondati sulla legalità, sulla trasparenza, sulla cultura, sull’efficienza della macchina pubblica”.
Piero Bonito Oliva