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Inizio dell’antropecene: Gli scienziati stanno cercando un fattore distintivo che segni l’inizio dell’era geologica chiamata Antropocene

Siamo entrati in una nuova epoca geologica per il Pianeta, caratterizzata da un fenomeno inedito: non sono più le correnti telluriche, la deriva dei continenti o i fenomeni astronomici a influire sulla fauna, la flora o il clima ma, per la prima volta, la transizione del Pianeta è forgiata dall’uomo e dalle sue attività. È il primo periodo in cui una sola specie determina l’evoluzione del Pianeta e, per questo, è stato definita Antropocene – da “Anthropos” (uomo) e “kainos” (nuovo). L’Unione Internazionale delle Scienze Geologiche sta cercando di individuare il momento storico che segna il passaggio tra la precedente Età Megalaiana, iniziata circa 4.200 anni fa – a sua volta racchiusa nell’epoca Olocenica – e l’attuale Antropocene. Il passaggio alla nuova epoca porrebbe fine anche all’Olocene: un momento “storico”, almeno da un punto di vista geologico, che è importante definire non solo per fini accademici, ma anche perché la definizione scientifica del passaggio fra le ere dovrà identificare specifiche proprietà fisiche negli strati di sedimenti che catturano gli effetti del recente aumento della popolazione umana, dell’industrializzazione e della globalizzazione senza precedenti e dei cambiamenti imposti al paesaggio, al clima e alla biosfera per affrontarne l’impatto.

L’umanità è ora una “superpotenza geologica”

Dove e quando è iniziato esattamente l’Antropocene? Gli scienziati dovranno rispondere a questa domanda scegliendo il momento che rappresenta il passaggio in cui l’umanità, da ospite del Pianeta, è diventata una “superpotenza geologica”, travolgendo i processi naturali che hanno governato la Terra per miliardi di anni. L’uomo ha un effetto maggiore sul modellamento della superficie terrestre rispetto ai processi naturali, spostando una quantità di materiale circa 24 volte superiore a quella movimentata dai fiumi. Un team internazionale di 40 scienziati è stato incaricato dall’Unione Internazionale delle Scienze Geologiche selezionare un luogo e un evento che segni l’inizio dell’Antropocene. I “candidati” sono al momento 12, ma il prescelto potrà essere uno solo.  È il fungo della prima bomba all’idrogeno fatta esplodere? Oppure è stato il boom dell’uso di fertilizzanti artificiali nel dopoguerra e il suo profondo impatto sul ciclo naturale dell’azoto della Terra? Alcuni scienziati hanno proposto il pollo da allevamento come marcatore dell’Antropocene, dato che la sua produzione è aumentata a partire dalla seconda guerra mondiale. I polli da allevamento sono oggi di gran lunga la più grande popolazione di uccelli del pianeta e i due terzi della massa dei grandi mammiferi del pianeta sono specie allevate, mucche, pecore, maiali, ecc. Secondo gli scienziati, l’inquinamento da plastica è un altro possibile indicatore specifico dell’Antropocene. Gli anni ’50 sono quelli in cui è stata inventata la maggior parte dei polimeri che conosciamo, e così l’età della pietra e del ferro è seguita dall’età della plastica. «Qualunque sarà il momento scelto come suo inizio, – ha commentato il prof. Mark Maslin della London Global University, coautore con il prof. Simon Lewis de Il pianeta umano – penso che l’Antropocene sia un termine filosofico critico, perché permette di pensare all’impatto che stiamo avendo e a quello che vogliamo avere in futuro».

Luca Serafini

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