Gazzettino Italiano Patagónico

Dal Paleolitico superiore al Neolitico: L’Europa dei popoli sopravvissuti all’era glaciale

Ipopoli vissuti tra 35.000 e 5.000 anni fa sono gli antenati di chi oggi vive in Europa. Esaminando il più grande set di genomi di cacciatori-raccoglitori preistorici mai studiato, un gruppo di ricerca internazionale ha riscritto la storia genetica dei nostri antenati europei. Si è ricostruito così l’avvicendarsi genetico delle popolazioni nei vari millenni. «Con questi risultati, possiamo per la prima volta supportare direttamente l’ipotesi che l’Europa sudoccidentale abbia offerto condizioni climatiche più favorevoli durante l’Ultimo Massimo Glaciale, tali per cui popoli di cacciatori-raccoglitori vi trovassero rifugio» afferma il primo autore della ricerca Cosimo Posth, dell’Università di Tubinga. Invece, «Le popolazioni di cacciatori-raccoglitori associate alla cultura gravettiana che erano presenti nell’Europa centrale e meridionale, e in particolare in Italia, scomparvero dopo la fase più acuta dell’era glaciale» spiega David Caramelli, docente di Antropologia all’Università di Firenze, che con il suo team di ricerca del Dipartimento di Biologia ha analizzato i campioni relativi al nostro Paese.

Rifugio climatico durante l’Ultimo Massimo Glaciale

Per almeno 20.000 anni i discendenti dei cacciatori-raccoglitori rifugiatisi nell’Europa sud-occidentale durante il periodo più freddo dell’ultima era glaciale vi rimasero dando vita alla cultura solutreana e magdaleniana, e successivamente si spostarono verso nord-est nel resto d’Europa. Le indagini genetiche mostrano anche che gli individui associati a una cultura successiva, l’Epigravettiano, erano geneticamente distinti dai precedenti abitanti dell’area e presumibilmente arrivarono dai Balcani intorno al periodo del Massimo Glaciale e si diffusero verso il sud fino alla Sicilia. Inoltre, i risultati mostrano che non ci fu alcuno scambio genetico tra popolazioni contemporanee di cacciatori-raccoglitori nell’Europa occidentale e orientale fino 8.000 anni fa. «Solo a quel tempo, cacciatori-raccoglitori con profili genetici e aspetti diversi iniziarono a mescolarsi tra loro. Erano diversi in molte caratteristiche, tra cui la pelle e il colore degli occhi» precisa il coautore dello studio He Yu, dell’Università di Pechino. Durante questo periodo l’agricoltura e uno stile di vita sedentario si diffusero dall’Anatolia all’Europa. «È possibile che la migrazione dei primi agricoltori in Europa abbia innescato il ritiro delle popolazioni di cacciatori-raccoglitori verso i margini settentrionali dell’Europa. Allo stesso tempo, questi due gruppi iniziarono a mescolarsi tra loro e continuarono a farlo per circa 3000 anni» afferma Johannes Krause, del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia, autore senior dello studio. Lo studio, a cui ha partecipato l’Università di Firenze, è stato condotto da ricercatori dell’Università di Tubinga, del Senckenberg Center for Human Evolution and Paleoenvironment, dell’Università di Pechino e del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia, in collaborazione con 125 scienziati internazionali.  I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature (“Paleogenomics of upper paleolithic to neolithic European hunter-gatherers”).

Miriam Gentile

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