Il tema delle origini evolutive dell’Homo sapiens ha sempre suscitato grande interesse negli studiosi e un vivace dibattito, in cui si sono inserite nel tempo diverse ipotesi. Oggi, superate le teorie degli anni Ottanta sulle origini diffuse della specie umana moderna, si contrappongono essenzialmente due visioni.
Dall’Africa orientale o da tutto il continente?
La prima, basata sulle evidenze fossili e su dati genetici, indica che le origini di Homo sapiens sarebbero da ricercare in una popolazione isolata dell’Africa orientale di oltre 200.000 anni fa. La seconda, chiamata “pan-africana”, ipotizza che la combinazione di caratteri tipici della nostra specie sia stata acquisita in diverse popolazioni diffuse su un vasto territorio, compreso tra il Marocco e il Sudafrica, in tempi più remoti, risalenti a più di 300.000 anni fa.
Una piccola popolazione dell’Etiopia
Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Evolutionary Anthropology con il titolo “Pan‐Africanism vs. single‐origin of Homo sapiens: putting the debate in the light of evolutionary biology”, a firma di Giorgio Manzi, della Sapienza Università di Roma, Andra Meneganzin e Telmo Pievani, dell’Università di Padova, è arrivato a supportare la prima ipotesi. Gli autori riconoscono la speciazione in popolazioni isolate come la modalità privilegiata per l’origine di un nuovo modello biologico. Il loro ragionamento si basa su una caratteristica umana cruciale, cioè l’acquisizione di una scatola cranica di forma globulare, che sarebbe il risultato di un evento “puntuato” di speciazione a partire da una piccola popolazione isolata dell’Africa orientale (Etiopia), da cui provengono, infatti, i più antichi crani umani di tale forma, risalenti a 200.000 anni fa. Ciò nonostante, i ricercatori riconoscono che il modello pan-africano descriva bene la diversificazione a mosaico delle popolazioni umane arcaiche del tardo Pleistocene Medio, come spiega Giorgio Manzi: «Nulla esclude che ci possa essere stato, sia prima che dopo, un intenso flusso genico fra le popolazioni africane, tra le prime della nuova specie (Homo sapiens) e quelle della specie madre (Homo heidelbergensis)».
Maria Ginobli