Cara Greta, ho visto sul giornale italiano la tua foto, il tuo ritorno, il tuo urlo al mondo, il profondo disappunto verso questa società balorda…
Muovi un esercito di ragazzini che come pecorelle ti seguono e speri di farti ascoltare affinché tutto ritorni alla normalità…
Piccola Greta, cerca di capire quello che frulla nella testolina di queste pecorelle smarrite, allo sbaraglio nel mondo…
I loro predecessori hanno creato tutto ciò che a malapena rimane, hanno rispettato montagne, fiumi, ruscelli e laghi; prima si rispettava l’amicizia, si rideva, si scherzava…
Ora non più cara Greta… il gregge si è smarrito, sembra impazzito sulle strade che percorre tappezzate di cicche di sigarette, lattine di bibite varie, gomme da masticare e scritte sui muri tali da rendere le città sporche e invivibili, tali da distruggere quel manto verde degli alberi ed i fiori che la Natura ha sapientemente creato…
Cara Greta, i fiumi, i laghi, i ruscelli che anni addietro rigogliosi bagnavano la Terra, ora rinunciano ad esistere e, quando ritornano, distruggono, vendicandosi contro il tuo gregge innamorato di se stesso…
Loro amano sé stessi, odiano sé stessi, odiano i loro genitori eliminandoli al primo incomodo, incapaci di progredire per un modo felice, un mondo che non c’è più…
Non si potrà correre ai ripari perché il tuo gregge non ha occhi per vedere lo sfacelo dell’universo…
Ti saluto tanto e spero che ti giunga il mio messaggio.
