L’innovazione tecnologica e la digitalizzazione sono due tendenze che stanno crescendo in tutto il mondo. Qualsiasi impresa che oggi voglia essere competitiva nel mercato globale deve essere aggiornata sui nuovi modelli di business che emergono di continuo, anzitutto nel comparto della “digital trasformation“. Esistono aziende specializzate nell’aiutare altre società a stare al passo di questi cambiamenti, e una di queste è Engineering. Si tratta di una delle principali imprese italiane con un focus specifico nella trasformazione digitale, che opera in Brasile e in America Latina dall’inizio del decennio scorso. L’amministratore delegato per le attività in Sudamerica, Filippo Di Cesare, in un’intervista con l’agenzia Dire ripercorre la sua traiettoria nel mondo del business, ricostruisce la storia dell’azienda in Brasile e presenta le sue prospettive nel Paese. Il dirigente comincia ricordando quando, dopo cinque anni di lavoro in una società italiana, dovette scegliere un incarico all’estero, in Brasile o in Belgio, e optò per la prima delle due possibilità. “C’è stato un adattamento molto semplice e naturale”, dice Di Cesare di quella decisione, presa sette anni fa. “Il Brasile è un Paese veramente ospitale e la vicinanza culturale ha aiutato molto, soprattutto sul versante culinario. San Paolo poi è una città molto italiana”. Nel Paese sudamericano Engineering conta su grandi clienti, fra i quali ci sono Sabesp, Eletrobras e Tim, e opera nella trasformazione digitale in diversi settori. “Lavoriamo nella digital transformation per grandi imprese, dal settore alimentare a quello della sanità, per fare degli esempi”, sottolinea il dirigente. “Per una grande azienda di telecomunicazioni abbiamo realizzato il più importante progetto del Sudamerica per l’accesso all’ecosistema digitale. Stiamo collocando l’intelligenza artificiale al centro delle operazioni di una delle più rilevanti società alimentari al mondo e la più grande del Brasile”, continua Di Cesare. “Per la maggiore impresa idrica del Sud del mondo, invece, ci stiamo occupando della parte dedicata alla perdite d’acqua”. La premessa, che torna piu’ volte nell’intervista, è che “le applicazioni delle nostre tecnologie sono molt Secondo Di Cesare, il Brasile ha un potenziale immenso e una delle maggiori sfide per le aziende è crescere in un modo sostenibile. Secondo il dirigente, il mercato brasiliano non conosce crisi e quindi saper dire di “no” è importante. “Credo che la più grande delle sfide sia crescere in modo sostenibile e non ‘fare il passo più lungo della gamba'”, ribadisce Di Cesare. “A volte dobbiamo dire ‘no’ a opportunità interessanti per dare priorità alla sostenibilità, senza pregiudicare l’eccellenza del nostro lavoro”. Oltre alla crescita sostenibile, ci sono altri ostacoli a una crescita a ritmi rapidi. “Nel mercato si osserva una grande carenza di talenti”, sottolinea il dirigente di Engineering. “C’è un gap fra la domanda e l’offerta di talenti che la possono soddisfare”. Di Cesare evidenzia d’altra parte il potenziale che il Brasile ha da offrire, soprattutto per le aziende tecnologiche, perché, nonostante ci siano disuguaglianze economiche, un’ampia fascia della popolazione del Paese ha accesso a Internet e questo apre le porte a un gigantesco mercato di consumo. Ne sarebbe prova il numero crescente di start-up che aprono ogni anno in Brasile. “Penso”, sottolinea Di Cesare, “che l’anno scorso il Brasile abbia raccolto in capitale di rischio superiore al doppio dell’importo dell’anno precedente, circa 9 miliardi di dollari”. Nonostante le tante potenzialità, il Brasile è un Paese che richiede molta conoscenza e molta dedizione, secondo il dirigente: “È come nel famoso detto ‘il Brasile non è un Paese per principianti’; quella brasiliana è un realtà complessa, piena di contraddizioni. E comunque le aziende hanno un potenziale enorme”. Di Cesare spiega: “Il Paese è la porta d’entrata al Sudamerica per tutto, fa parte del Mercosur e ha dimensioni degne di un continente, con una popolazione di 240 milioni di persone. Inoltre ha un’economia diversificata e per questo rappresenta un mercato molto attrattivo per investire”. Di Cesare torna poi sulle complessità del Paese, evidenziando che “è difficile trattare con il Brasile come filiale commerciale, stando lontani, perché credo sia necessario conoscere da vicino un Paese così grande e complesso”. Per il futuro, sottolinea Di Cesare, Engineering vuole proseguire lungo il cammino intrapreso finora. “L’obiettivo è crescere molto”, sottolinea, “replicando un po’ qui il percorso fatto in Italia, dove l’azienda era sconosciuta ed è diventata la più grande realtà italiana e una delle principali dell’Unione europea nel settore”. eplici“.
Marcelo Rodriguez