Le navi con propulsione a gas naturale liquido (GNL) sono considerate più “green” e sono state molto sponsorizzate in questi anni da forti lobby e da molti politici europei. Ma è davvero così? I ricercatori di Transport & Environment hanno utilizzato un’apposita telecamera che rileva le emissioni di gas idrocarburi per monitorare gli scarichi di una nave con propulsione a GNL in stazionamento nel porto di Rotterdam. La ripresa a infrarossi evidenzia emissioni di metano incombusto, uno dei principali gas climalteranti. Il metano – che rappresenta circa il 90% del GNL – risulta 80 volte più dannoso per il riscaldamento climatico rispetto alla CO2. Quindi, le nuove navi a GNL potrebbero essere ancora più dannose dell’ambiente di quelle che vanno a sostituire, distogliendo nel frattempo grandi investimenti da una vera transizione verso la sostenibilità del trasporto marittimo. A luglio dello scorso anno, la Commissione europea ha proposto la prima iniziativa legislativa in assoluto , la “FuelEu Maritime” (scarica qui il documento commentato da Transport & Environment), che richiede alle navi di passare progressivamente a combustibili marini alternativi. Se attuato correttamente, questo pacchetto di provvedimenti ha la possibilità concreta di avviare il settore sulla strada della decarbonizzazione entro il 2050. Transport & Environment sostiene che emissioni di CO2 navali scenderanno, ma se al posto dei carburanti convenzionali verrà utilizzato soprattutto gas naturale liquido cresceranno parallelamente le emissioni di metano, un gas climalterante più dannoso della stessa CO2 che si vuole eliminare, quindi con pochi benefici per il clima rispetto a quelli preventivati da Bruxelles.
Miriam Forbes