Omar Di Felice ha concluso il primo Giro del mondo artico, risultando il primo ciclista ad attraversarlo lungo le sue tre linee di confine: dalla Kamchatka (Russia) da cui è partito il 2 febbraio, Omar ha affrontato i vari percorsi che si sono snodati toccando tutte le nazioni all’interno del circolo polare artico. Durante gli oltre due mesi trascorsi attorno al Polo Nord nel progetto “Bike to 1.5 °C“, l’ultracyclist ha svolto collegamenti con scienziati, climatologi, geografi, politologi, ricercatori ed esperti di turismo sostenibile.
L’amplificazione artica
Italian Climate Network (ICN) ha approfondito con Omar tanti aspetti legati ai cambiamenti climatici dei Paesi del Polo Nord. Cosa ne è emerso? Questa esperienza ha messo in luce il fenomeno definito “amplificazione artica”. Di che cosa si tratta? Mentre dalla rivoluzione industriale la superficie terrestre nel suo insieme si è riscaldata di circa 1.2 °C, le temperature non stanno aumentando allo stesso ritmo in tutti gli angoli del mondo. Il più grande valore anomalo è proprio l’Artico, che si sta riscaldando più di due volte più velocemente della media globale. «Il fenomeno dell’amplificazione artica sta causando cambiamenti importanti per le comunità artiche, ma preoccupa anche i climatologi per un altro motivo. –– Se il permafrost -il terreno ghiacciato dove da millenni sono intrappolate enormi riserve di gas metano, dovesse scongelarsi, finirebbero in atmosfera enormi quantità di gas serra, accelerando in modo drammatico il riscaldamento globale» dichiara Marirosa Iannelli, Coordinatrice Clima e Advocacy di Italian Climate Network (ICN) e responsabile scientifica del progetto “Bike to 1.5 °C”.
La bicicletta salverà il mondo?
Sicuramente il titolo “Bike to 1.5 °C” la dice lunga sullo scopo del progetto sostenuto da ICN. La bicicletta è uno dei mezzi che può consentire una vera transizione ecologica. «Lo scorso 15 marzo è stata adottata una risoluzione all’ONU storica, chiamata “Integrazione della bicicletta tradizionale nei sistemi di trasporto pubblico per lo sviluppo sostenibile”. Infatti, aumentare l’uso della bicicletta e promuoverne l’uso come mezzo di trasporto quotidiano aiuterà a raggiungere lo sviluppo sostenibile, compresa la riduzione delle emissioni di gas serra» dice Iannelli.
Per rivedere i confronti con gli esperti
Il progetto “Bike to 1.5 °C” ha visto Omar nel ruolo di divulgatore sul tema dei cambiamenti climatici.
Alle lunghe pedalate giornaliere, si sono alternate le dirette serali tenute con esperti e scienziati di cui è possibile rivedere le puntate sul canale Youtube di Omar.
La lunga avventura, sviluppatasi dall’estremità orientale del Pianeta riuscendo a uscire dai confini russi pochi giorni prima dello scoppio del conflitto, ha visto Omar attraversare la Lapponia, da Murmansk (Russia) a Tromsø (Norvegia) per poi passare all’esplorazione delle Isole Svalbard, Groenlandia e Islanda prima dell’approdo finale nelle regioni artiche del nord America dove ha pedalato tra Whitehorse (regione dello Yukon, Canada) fino alla linea del circolo polare artico in Alaska (Stati Uniti d’America), lungo la Dalton Highway.
Filippo Ravizza