La salvaguardia delle zone umide costiere è fondamentale per la tutela dell’ambiente, proprio in virtù delle molteplici funzioni alle quali questi ecosistemi complessi e particolari assolvono, che vanno dal costituire un importante sito di sosta e nidificazione per molte specie alla difesa dell’entroterra dall’erosione. Uno dei problemi principali, dopo la sottrazione e la mancata tutela di questi territori è rappresentato dall’eccessiva salinizzazione delle acque, un fenomeno dovuto proprio ai cambiamenti climatici. Per questo il Canale Emiliano Romagnolo (CER), gestore di una delle più importanti opere idrauliche italiane che garantisce l’approvvigionamento di acqua grazie a una derivazione dal fiume Po, ha deciso di dare vita, insieme a ANBI, l’associazione nazionale dei consorzi d’acqua, al progetto “Acqua Campus Natura”. Il polo nascerà all’interno dell’Oasi di Volta Scirocco, un’area prossima alle Valli di Comacchio, con l’obiettivo di studiare e tutelare le zone umide, che rappresentano uno scrigno importantissimo di biodiversità. Si considera che in questi habitat viva e si riproduca circa il 40% delle specie animali e vegetali, una percentuale così alta di biodiversità da far diventare imperativa la loro difesa. Si evidenzia inoltre come le zone umide abbiano la capacità di sequestrare e immagazzinare il carbonio nel suolo e nella sostanza organica, facendolo a una velocità superiore di oltre 50 volte a quella delle foreste pluviali tropicali. Nonostante la loro importanza fondamentale per aumentare la resilienza ambientale, le zone umide sono in costante pericolo, basti pensare che secondo recenti studi negli ultimi 50 anni il 35% di queste aree è andato perduto. Una realtà a cui non si sottrae nemmeno il territorio dell’Emilia-Romagna, che ha visto la riduzione della loro estensione a causa dell’aumento delle temperature e della diminuzione delle piogge. Effetti che sono ben visibili anche nell’Oasi di Volta Scirocco del Cer, a Mandriole di Sant’Alberto, all’interno del Parco regionale del Delta del Po. Un’area protetta costituita 50 anni addietro, proprio grazie alla traversa fluviale costruita per il canale. «Il cambiamento climatico che ci coinvolge tutti – spiega infatti Nicola Dalmonte, presidente del Cer – sta colpendo duramente sia l’ambiente che il mondo agricolo così rilevante nel nostro territorio». Per questo, grazie al progetto “Acqua campus natura”, presentato da Cer e Anbi insieme a Comune di Ravenna, Parco del Delta del Po, Cestha (Centro sperimentale per la tutela degli habitat) e Lipu, l’oasi di Volta Scirocco diventerà un sito di studio sulla salvaguardia della biodiversità legata all’acqua, diventando sede del terzo polo di ricerca promosso CER. Gli studi per contrastare la salinizzazione delle acque sono già in atto, sia per salvaguardare la presenza di specie a rischio estinzione, come la testuggine palustre (Emys orbicularis), che per difendere ambiente e campi agricoli. Dal risultato di queste ricerche ci si attendono nuovi e innovativi strumenti metodologici, che possano essere applicabili per la tutela delle zone umide presenti anche in aree diverse, contribuendo così all’effettiva salvaguardia di ecosistemi fondamentali.
Ermanno Giudici