Quindici partner, dieci regioni e quattro Stati – oltre all’Italia, Francia, Malta e Slovenia – sono gli “attori” nel nuovo progetto internazionale LIFE SeedForce, un’iniziativa comunitaria finalizzata a salvare le piante autoctone italiane in via di estinzione grazie alle banche dei semi. Si tratta di una vera e propria “rescue operation” in difesa della biodiversità, finanziata dalla Commissione europea con un budget totale di circa 7,8 milioni di euro e guidata dal Museo delle Scienze di Trento (MUSE), che coinvolge, tra gli altri, il dipartimento di Scienze biologiche geologiche e ambientali dell’Università di Catania. Sono infatti ben 58 – delle 104 di interesse comunitario, molte delle quali esclusive delle nostre regioni, incluse nella Direttiva Habitat (n. 92/43/CEE) – le specie vegetali che attualmente si trovano in cattivo stato di conservazione. Tra queste, la genziana ligure, la primula di capo Palinuro, la bocca di leone di Linosa, il ginestrone delle Isole Eolie, la felce gigante della Sicilia e il ribes della Sardegna, il cui il trend in atto indica un chiaro peggioramento per il futuro. Il progetto LIFE SeedForce, che dovrebbe concludersi alla fine del 2026, mira a recuperare e rafforzare le popolazioni di piante autoctone in via d’estinzione grazie all’attività delle banche dei semi. Gli interventi previsti si concentreranno in particolare su 29 specie di interesse comunitario, di cui 10 prioritarie, e riguarderanno nello specifico 76 aree ZSC/SIC ricadenti in 3 regioni biogeografiche – alpina, mediterranea e continentale – di Italia, Francia, Slovenia e Malta. In particolare l’Ateneo catanese, tramite le strutture della Banca del Germoplasma, si occuperà degli interventi in Sicilia, spaziando da Vendicari a Grotta Palombara, dalla Penisola della Maddalena alla Penisola Magnisi, fino agli arcipelaghi delle Eolie e delle Pelagie. Attraverso campagne di informazione e sensibilizzazione, mostre itineranti e il coinvlgimento delle scuole saranno inoltre valorizzati i temi della conservazione delle piante e della biodiversità, mettendo in evidenza il valore di quel patrimonio unico costituito dalle specie endemiche e rare.
Maria Anzalone