Non sempre chi è in fondo alla scala sociale ha minori capacità e spesso gli individui dominanti sono quelli peggiori nel ragionamento logico deduttivo. Lo dimostra lo studio sui pulcini dal titolo “Low-rank Gallus gallus domesticus chicks are better at transitive inference reasoning”, recentemente pubblicato su Communications Biology. La ricerca, condotta dal gruppo del Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova guidato da Lucia Regolin, si basa su un esperimento in cui sono stati impegnati individualmente pulcini sia maschi, sia femmine, ciascuno dei quali era stato addestrato a imparare una sequenza di relazioni tra coppie di elementi tratti da 5 diversi oggetti (A>B; B>C; C>D; D>E) in cui la scelta dell’oggetto “corretto” era sempre rinforzata con del cibo. Poi i pulcini dovevano scegliere uno di due oggetti entro la nuova coppia “AE” (primo e ultimo oggetto) ed entro la nuova coppia “BD” (intermedi). In entrambi i casi, le coppie incontrate erano formate da oggetti mai sperimentati prima assieme. La scelta di A rispetto ad E era attesa per il semplice fatto che A era sempre stato rinforzato dal premio del cibo durante l’apprendimento, mentre E era sempre risultato perdente e tutti i pulcini si sono dimostrati ampiamente in grado di superare questo test. Cruciale è invece risultata la scelta tra gli oggetti della coppia BD: durante l’addestramento sia B che D sono stati infatti presentati sia come oggetti rinforzati (in BC e in DE) sia come oggetti perdenti (in AB e in CD). Come ha spiegato Lucia Regolin: «Abbiamo notato che alcuni pulcini hanno superato questo test, preferendo B a D, ma questa scelta dipendeva dal loro sesso e rango sociale. Lo studio ha evidenziato che le femmine complessivamente si sono dimostrate più brave dei maschi. Non solo: per entrambi i sessi i peggiori sono risultati gli individui dominanti e in particolare i maschi dominanti sono risultati incapaci di superare il test (ovvero sceglievano a caso tra B e D). I migliori sono risultati dunque gli individui intermedi e i subordinati, specie tra le femmine, dove quelle di rango più basso erano le più brave in assoluto».
Fabio Di Gennaro