di Generoso D’Agnese
Era il giorno dell’Immacolata Concezione del 1946. Nel vecchio stadio del Gasometro, quartiere di Almagro di Buenos Aires, la formazione guidata dal talento dei tre italo-argentini Pontoni, Farro e Martino conquistò dopo dieci lunghi anni il titolo di campione d’Argentina. La squadra vestiva i colori rosso e azzurro del San Lorenzo e tra i tifosi festanti che invasero il campo c’era Mario Bergoglio, un ferroviere di origini piemontesi, insieme ai suoi cinque figli. Il primogenito Jorge Mario, 67 anni dopo sarebbe diventato il 266° papa della chiesa cattolica.
Papa Francesco I, tessera del club n° 88.235, non ha mai fatto mistero della sua simpatia calcistica per il San Lorenzo. E ancora oggi sorride amabilmente a chi, magari tifoso di altre compagini argentine, lo apostrofa simpaticamente “cuervo”, soprannome dato a tutti i supporter del sodalizio.
La squadra di Almagro affonda infatti le radici proprio nell’impegno evangelizzatore di un sacerdote figlio dell’emigrazione italiana in Argentina, che nei primi anni del Novecento intuì le grandi potenzialità sociali di questa disciplina sportiva: Lorenzo Bartolomeo Martino Massa.





Nato a Morón (Buenos Aires) l’11 novembre 1882 , era figlio di Lorenzo Massa, nato a Nervi di Sant Ilario, e di Margherita Scanavino nata a Sestri Levante. Il giovane a 12 anni entrò nel collegio Pío IX dei Salesiani e nel 1895 entrò nel seminario di Bernal per venire ordinato sacerdote nel 1907.
Nei primi anni del Novecento nelle strade di Almagro un gruppo di ragazzi sfidava gli avversari dei quartieri vicini facendosi chiamare “Los Forzosos de Almagro”. Le sfide avvenivano in strada e col tempo divennero pericolose per i ragazzi a causa del crescente numero di auto e mezzi pubblici. In seguito al grave ferimento di uno di loro (Juancito Abbondanza), il sacerdote salesiano decise di seguire i suggerimenti di Don Bosco e di ospitare le partite nell’oratorio della parrocchia di San Antonio di Padova in cambio dell’impegno a venire a messa ogni domenica. Il 1 aprile del 1908 venne fondato ufficialmente il San Lorenzo de Almagro in onore di padre Lorenzo e del quartiere. I colori scelti da Padre Massa per le divise erano l’azzurro e il rosso, gli stessi che tingevano le vesti della Vergine Maria Ausiliatrice, alla quale il sacerdote era molto devoto. E proprio per la presenza delle sottane nere di padre Massa e di altri sacerdoti salesiani alle partite del club, per i rivali quelli del San Lorenzo divennero semplicemente “i corvi”. Al parroco fondatore del San Lorenzo è stata dedicata una cappella all’interno del centro sportivo della squadra, donata dall’attore Viggo Mortensen che durante la sua infanzia a Buenos Aires si innamorò dei colori azulgrana. La cappella “Padre Lorenzo Massa” è stata inaugurata nel 2011 proprio dall’allora cardinale Jorge Mario Bergoglio, che da lì a due anni sarebbe diventato il tifoso più celebre del San Lorenzo, più dello stesso Mortensen.
Anche Glasgow vanta ad esempio una celebra squadra fondata nel nome della fede cattolica. Il Celtic fu infatti fondato nel 1887 da Andrew Kerins, conosciuto come Fratello Walfrid, nato a Ballymote (un villaggio nel sud della contea di Sligo nel nord ovest dell’Irlanda) il 18 maggio 1840 Entrato nel 1864 nella congregazione dei Fratelli Maristi (FMS) si trasferì in Scozia nel 1870 e
nel 1887 fondò il Celtic Football Club con lo scopo di raccogliere fondi per i poveri e gli orfani che vivevano nella zona est della città di Glasgow. Cinque anni dopo fratello Walfrid fu trasferito alla London’s East End dove continuò la sua attività di organizzatore di partite di calcio per i poveri del quartiere di Bethnal Green e di Bow. La sua azione di volontariato fu chiamata The Poor Children’s Dinner Table e il sacerdote aveva preso esempio dall’Hibernian Football Club di Edimburgo, fondato per motivi simili 30 anni prima. Andrew Kerins morì il 17 aprile 1915, nella tranquilla Dumfries, nel sud della Scozia. A lui però sopravvisse il Celtic che ingaggiò animate battaglie calcistiche con i rivali (protestanti) dei Rangers. Il sodalizio trovò la sua prima sede nella Chiesa di Santa Maria ad East Rose Street di Calton. Il nome Celtic fu scelto per richiamare le radici storico-culturali di natura celtica delle popolazioni scozzesi e irlandesi. Mentre i colori bianco-verdi sono un chiaro omaggio all’Irlanda. La prima partita fu disputata il 28 maggio 1888 quando i cattolici del Celtic sconfissero in amichevole proprio i Rangers 5-2.
Il Celtic non ha mai dimenticato Fratel Walfrid, e all’ingresso principale del suo stadio, il Celtic Park (chiamato dai tifosi The Paradise), è stata eretta una statua bronzea che raffigura il frate marista. Ancora oggi una fondazione collegata al team (con i bilanci sempre in ordine) devolve migliaia di sterline a favore di chi ha bisogno, delle vecchie e nuove povertà. L’alleanza tra calcio e religione ha lasciato il segno anche nei singoli atleti. Phil Mulryne, centrocampista del Manchester United tra il ’96 e il ’98, dopo aver appeso le scarpette al chiodo nel 2016 è stato ordinato sacerdote dall’arcivescovo di Dublino. Juan Manuel Basurco Ulacia, nato a Motrico (Spagna) il 22 gennaio 1944, si guadagnò il soprannome di El Cura (Il curato). Basurco venne acquistato dal quotato Barcelona Sporting Club di Guayaquil. Con cui nel 1971 realizzò il gol che consentì al club di strappare una storica vittoria in Copa Libertadores (la vittoria è passata alla storia con il nome di La Hazaña de la Plata) a casa del ben più quotato Estudiantes.
In Italia è ancora forte e vivo il ricordo di Don Paolo De Grandi (deceduto nel 2016) , promessa del calcio italiano e ordinato sacerdote nel 2005. Don Paolo fece costruire un campo di calcio nella sua parocchia di Campoluci, una piccola frazione di Arezzo e fu tra i promotori del progetto “Bambini senza confini”, grazie al quale dal 2012, in collaborazione con le vecchie glorie dell’HellasVerona, vengono ospitati ad Arezzo e Verona centinaia di bambini provenienti dalla Palestina. Samuel Piermarini è infine uno dei nuovi sacerdoti consacrati da Papa Francesco domenica 25 aprile 2021. Giovane talentuoso portiere stava per firmare il suo contratto professionistico con la AS Roma ma ha scelto la strada del sacerdozio. Durante il seminario, Piermarini ha però continuato la sua vita parrallela da portiere nella Clericus Cup ( torneo del Centro sportivo italiano nel quale si sfidano sacerdoti e seminaristi pontifici) che lo ha visto indossare la maglia del Redemptoris Mater e difendere la porta in nome di Dio.