Gazzettino Italiano Patagónico

Recensione del libro “Fiori tra i detriti ” di Maria del Carmen Aranda

“Non lasciare che la tristezza ti impedisca di vedere il sole, perché dai tuoi occhi sgorgheranno lacrime e non potrai vedere le stelle ”.

“Per me, questa storia ha comportato il significato del valore e della sopravvivenza, dell’amore alla vita e alla speranza .” Con queste impressionanti parole ci aspetta Maria del Carmen Aranda, scrittrive madrilena nel suo libro “Fiori tra i detriti ”. Se acutizziamo le nostre percezioni,non sarà difficile pensare al titolo come a una candela accesa in mezzo all’oscurità.Chissà …quella luce che voleva vedere la protagonista della novella sottomessa nel periodo della guerra civile tra il movimento repubblicano e quello della Falange spagnola e altri gruppi conservatori (la Falange spagnola terminò il 1 aprile del 1939 con la vittoria del movimento nazionale con a capo il generale Francisco Franco ).

Concha, la protagonista rivelando della sua vita durante quegli anni duri e difficili, libera una parte del dolore accumulato. Il dopoguerra è un mostro che vive e respira per la distruzione e la morte..L’insicurezza,la miseria,la disperazione rendono spinosa la sopravvivenza .. Concha rivelerà i suoi segreti alla figlia circa le circostanze della sua nascita, quando fu assistita da Julia ,la venditrice di ombrelli , che aveva avuto il ruolo di levatrice .Anche Julia racconta il suo dramma personale ,come testimone ,quando portano via suo marito Diogene per incarcerarlo. Non ritorneranno mai più nel quartiere. Sotto l’ombra del tradimento, lui scompare per non ritornare. Parallele alla storia principale si snodano le vicende di conoscenti e amici relazionati alla protagonista.

“Fiori tra i detriti”, incarna una di quelle storie che non solo si sentono sotto la pelle ma che riescono ad insinuarsi fino all’anima.E’ una narrazione dove ci si approccia con curiosità perché lo stile è testimoniale e ci conduce per passaggi oscuri dove si giunge con gli occhi aperti,per vedere le penurie i rischi e le azioni di una grande sopravvissuta.

Di conseguenza,questo materiale ha una sua sostanza nella costruzione ,laborioso nelle sue 200 pagine e più ,considerando gli annessi e la galleria di foto incluse che rendono una mappa visuale continua,con il quale si definiscono lo stile e il contenuto ,e la brillantezza di una novella fatta per restare non solo nella retina ma nell’anima del lettore.

Applaudiamo l’autrice.

Di Maritza Luza Castillo

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