E’ in vigore da oggi 2 marzo, il decreto adottato ieri in serata dal Presidente del Consiglio dei Ministri sulle misure per il contrasto alla diffusione del coronavirus, si è basato sulle indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico (Cts) nazionale, circa l’evolversi della situazione epidemiologica in Italia. Il Decreto è adottato sentite le Regioni. Le misure previste sono valide dal 2 all’8 marzo ed infatti era stato già inviato al Colle, per la firma del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Mercoledì 4 marzo ci sarà una riunione telefonica tra i ministro dell’Economia del G7 e dell’Eurogruppo per stabilire “un’azione concertata sull’epidemia di coronavirus”. Le misure adottate, dunque, sono divise in tre zone: per i soli Comuni delle Zone rosse, per le altre regioni del Nord Italia maggiormente colpite dalla diffusione del virus (Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna a cui si aggiungono le province di Pesaro-Urbino e Savona) e infine, per l’intero territorio nazionale. Alcune si applicano per la sola provincia di Piacenza – in analogia con la Lombardia – dove si concentra la grande maggioranza dei casi positivi in Emilia-Romagna, a causa della contiguità con l’area del Lodigiano, il focolaio più attivo nel Paese. Il decreto contiene conferme ma anche alcune novità, è auto applicativo e non richiederà ulteriori provvedimenti da parte di Regione ed Enti Locali. Nel provvedimento si conferma la sospensione di tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose. In questo senso il decreto replica sostanzialmente i contenuti della precedente ordinanza Speranza-Bonaccini.
Pierpaolo Giannatasio