Gazzettino Italiano Patagónico

Giuseppe Conte bacchetta la Rai

  • Giuseppe Conte si scaglia contro gli allarmismi inutili dei media
  • Da Palazzo Chigi la bacchettata alla Rai: d’ora in poi toni più bassi sul coronavirus
  • Luigi Di Maio prepara un piano contro le fake news preoccupato dalle strette degli altri Paesi nei confronti dell’Italia

Abbassare i toni e disinnescare inutili allarmismi che scatenano la psicosi di massa: in sostanza è questo il monito lanciato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte ai media italiani, da giorni impegnati a coprire le notizie relative al Coronavirus ora per ora, minuto per minuto, decesso per decesso. Titoli strillati e sovraesposizione a notizie negative hanno contribuito a scatenare il panico, spesso esagerando. Per questo il primo ministro italiano ha ritenuto necessario intervenire, puntando il dito. «È il momento di abbassare i toni, dobbiamo fermare il panico» ha detto chiaro e tondo Giuseppe Conte durante la conferenza stampa nella sede della Protezione Civile di Roma. Da Palazzo Chigi sarebbe addirittura partita una telefonata rivolta direttamente alla Rai con un monito ben poco fraintendibile: «Basta allarmismi». Un rimprovero che è stato riportato poi dall’ad Salini in una riunione delle 12 a Viale Mazzini con tutti i direttori di rete e di testata. L’indicazione è una sola: ben venga l’informazione, ma le informazioni vanno date in maniera corretta, senza allarmismi o toni alti sia nei telegiornali che durante i talk show o i programmi di intrattenimento. Luigi Di Maio intanto dal canto suo ha annunciato di star ultimando un piano proprio «contro le fake news su di noi nel resto del mondo». Durante il consiglio dei ministri, il ministro degli esteri ha evidenziato come le «troppe fake news» in circolazione possano gravare ancor di più sulla recessione economica che sarà appesantita dalle necessarie misure prese per contenere il coronavirus. «C’è un focolaio ristretto in un’area di 40mila persone su 60milioni di italiani – ha spiegato – non possiamo accettare che si blocchino i viaggi nel Lazio o in Friuli» ha aggiunto preoccupato dalle strette dei Paesi nei confronti dell’Italia. «Prepareremo una mappa dettagliata dell’area a rischio e chiederemo a tutti i Paesi di non attuare misure sproporzionate».

Gaia Mellone

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