Donald Trump avrebbe offerto nel 2017 la grazia a Julian Assange, chiedendo in cambio che il fondatore di Wikileaks ripulisse la reputazione della Russia per quanto riguardava lo scandalo delle email hackerate durante la campagna elettorale del 2016. La Casa Bianca però smentisce. A dare la notizia scoop è il britannico The Guardian, che cita una dichiarazione fatta dinanzi alla corte di Westminster da Edward Fitzgerald, avvocato di Julian Assange. Il legale ha infatti rivelato che il fondatore di Wikileaks aveva ricevuto nel 2017, presso l’ambasciata dell’Ecuador a Londra, una visita dell’ex parlamentare americano Dana Rohrabacher. Stando a quanto dichiarato, Rohrabacher avrebbe detto ad Assange «su ordine del presidente, che era pronto a offrirgli la grazia o un’altra scappatoia». In cambio Assnage avrebbe dovuto dire che «la Russia non c’entrava niente con la pubblicazione delle mail» di Hillary Clinton. In piena campagna elettorale infatti, Wikileaks pubblicò le email della candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti. Un episodio che danneggiò pesantemente l’ex segretario di Stato. La Casa Bianca ha però smentito quanto scritto dal The Guardian, parlando di una «pura bugia» della testata britannica.
Gaia Mellone
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