Gazzettino Italiano Patagónico

S.O.S. animali selvatici


A chi non è capitato, almeno una volta nella vita? State camminando per strada o passeggiando per i boschi e all’improvviso scorgete qualcosa davanti a voi che attira la vostra attenzione per le caratteristiche “anomale” che lo discostano dal paesaggio circostante. Dal momento in cui vi avvicinate e il vostro sguardo s’incrocia, si instaura un qualche tipo di relazione tra voi e quell’animale selvatico in difficoltà. Anche se vorreste farne a meno, sapete che il suo destino è nelle vostre mani e difficilmente riuscirete a far finta di nulla. Se siete mai stati in Giappone, saprete a quel punto che vi state trovando nella stessa identica situazione del cittadino giapponese di fronte al turista che lo ferma per chiedergli indicazioni in inglese: la vostra coscienza civica e umana vi impone di far qualcosa per essere d’aiuto, tuttavia siete visibilmente spaesati per il fatto che non sapete assolutamente cosa fare, perché vi manca l’abc…
Evitare gli errori più comuni
Di questo si è parlato a Genova, nell’incontro organizzato dall’Associazione genovese SOS Animali Selvatici ed Esotici con il veterinario Riccardo Rossi, fondatore a Piacenza del Centro Recupero Animali Selvatici “Piacenza Wildlife Rescue Center”. L’utilità di queste occasioni d’incontro con il pubblico è di evitare che il cittadino bene intenzionato compia, suo malgrado, errori banali che possono pregiudicare la vita dell’essere vivente bisognoso di soccorso. Può capitare, per esempio, con i caprioli, i quali non vanno mai toccati per non rischiare il rifiuto da parte della madre, che riconoscerebbe l’odore umano, né vanno tenuti con sé per più di 24 ore, altrimenti la ricongiunzione diventa quasi impossibile. In città, in primavera ci si può trovare a raccogliere uccellini caduti dal nido: mai dargli pane bagnato nel latte, ma solo pezzettini (o omogeneizzato) di carne, meglio ancora larve, ogni due o tre ore, insieme a dell’acqua da somministrarsi con il contagocce. Al tempo stesso, è necessario mettere in guardia la popolazione sulle norme di sicurezza da rispettare, pena la propria stessa incolumità: alcuni di questi animali, infatti, possono mordere, artigliare o addirittura portare malattie come la rabbia (il pipistrello), quindi l’uso dei guanti è d’obbligo. Prima di tutto, però, è necessario ricordare che la detenzione di qualsiasi animale selvatico è vietata dalla Legge n. 157 dell’ 11 febbraio 1992, per la quale, se si trova un animale selvatico in difficoltà perché ferito o cucciolo, o caduto dal nido o morto, bisogna rivolgersi obbligatoriamente a Corpo Forestale o Polizia tramite il numero unico internazionale 911 per le chiamate di emergenza, oppure a un ente di competenza territoriale, un CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici). Capita infatti di affezionarsi all’animale salvato al punto da volerlo trattenere con sé: bisogna pensare, però che oltre ad essere vietato non si farebbe nemmeno il suo bene, che è sempre quello di restituirlo al proprio habitat, in nome del benessere generale dell’ecosistema. Per chi a questo punto si è appassionato al tema e vuole diventare Volontario per il recupero, primo soccorso, gestione e riabilitazione della fauna in degenza, nei giorni 20 e 27 febbraio 2020, il Piacenza Wildlife Rescue Center organizza un corso presso l’Auditorium Casa del popolo, a Rivergaro.
Costanza Levera

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