- Polemiche dopo le parole della Vicepresidente Argentina
- Ha parlato di componente mafiosa legata alla genetica italiana
- Il tutto per contestare l’ex presidente Macri
Hanno fatto molto discutere le parole pronunciate dalla Vicepresidente Argentina, Cristina Kirchner, durante un suo intervento alla Fiera del Libro a L’Avana. La politica, criticando l’ex presidente Mauricio Macri, ha voluto accostare – senza troppi giri di parole – l’essere mafioso a una genetica tipicamente italiana. Dichiarazione che, ovviamente, ha provocato tante proteste costringendo anche il presidente in carica a dissociarsi pubblicamente da quell’uscita infelice.
«In Argentina il lawfare (l’uso politico del sistema giudiziario) ha avuto una componente mafiosa – ha detto Cristina Kirchner durante una conferenza alla Fiera del Libro de L’Avana -. Questo ha portato alla persecuzione dei miei figli. Una componente mafiosa che deve essere probabilmente causata dagli antenati di chi è stato presidente proprio come ha denunciato un noto giornalista del giornale Pagina 12 quando ha parlato della ‘ndrangheta. Devono essere quegli antenati». La vicepresidente Argentina fa riferimento all’ex presidente Mauricio Macri, da tempo al centro di un dibattito politico a distanza proprio con Cristina Kirchner. Parole che non sono piaciute a molti, a partire dai rappresentanti della comunità italiana in Argentina che si sono scagliati contro quell’ammiccamento – strizzando l’occhio a luoghi comuni – che faceva implicitamente riferimento alla genetica italiana che porterebbe tutti i nostri connazionali a essere mafiosi, o ad avere questa indole. E anche il presidente in carica si è dissociato.
Si dissocia anche Alberto Fernandez
Prima con una dichiarazione – «i valori dell’Italia sono fondamentali in Argentina» -, poi con un tweet in compagnia dell’ambasciatore italiano, Alberto Fernandez ha provato a distendere i toni dopo le polemiche per le dichiarazioni avventate e controverse della vicepresidente Argentina.
Paolo Cantarelli