Il neo Commissario unico di Alitalia, Giuseppe Leogrande, si insedia oggi al comando del vettore aereo. Ieri al tavolo del ministero dello Sviluppo economico con i sindacati ha sostenuto di aver sempre trovato collaborazione e non contrasto nel loro rapporto arrivando fino in fondo alle iniziative da intraprendere. Sulla decisione di nazionalizzare o meno la compagnia, Leogrande ci va cauto: “Alitalia è dentro una procedura già iniziata: ora dobbiamo cominciare a ragionare sull’uscita dalla procedura. Ci sono meccanismi che non consentono di guardare al medio periodo per gestire l’impresa. Se uno vuole prendere per esempio aerei in leasing non può perché – ha ricordato – è su un orizzonte temporale lungo non consentito. Dobbiamo prendere spunto dall’appoggio del governo che eroga una somma importante, 400 milioni. L’intervento di nazionalizzazione va quantomeno studiato. Devo capire dove sta il problema dei costi”. Leogrande ha quindi spiegato di essere “un avvocato esperto di gestione di imprese in stato patologico” e ha aggiunto di essere “disponibile a incontrare chiunque. Non c’è pasta precotta. Incontrerò Delta che me lo ha chiesto e chiunque me lo chiederà”. Da Patuanelli, invece, nell’incontro di ieri erano arrivate le rassicurazioni che nessun aereo resterà a terra e c’è tutta la volontà di rilancio. Un fatto è certo: comunque vadano le cose Atlantia è fuori da ogni possibile situazione.
Pietro Lago