Gazzettino Italiano Patagónico

Facci contro Berlinguer: il falso mito e le boiate pazzesche


  • A 24 ore dalle celebrazioni per il 35esimo anniversario di Berlinguer, Filippo Facci lo definisce un falso mito
  • Due pagine su Libero per dire che le sue idee ci avrebbero fatto finire come la Grecia
  • Poi dice che l’Eurocomunista moderno è Juncker

Due pagine per definire le idee e la figura di  Enrico Berlinguer, all’indomani del 35esimo anniversario dalla sua morte, un  falso mito della sinistra. Lo ha scritto Filippo Facci su  Libero criticando la scelta di alcuni quotidiani, come  La Repubblica, di aver preso una posizione nostalgica nei confronti del vecchio segretario generale del Partito Comunista italiano. Secondo il giornalista, la sua idea di  Eurocomunismo è una « boiata pazzesca» e le sue idee economiche erano da suicidio e avrebbero portato l’Italia ad affrontare lo stesso cammino di crisi della Grecia.
Facci contro Berlinguer, dunque, sulle pagine di Libero. Il giornalista, spesso al centro delle critiche per posizioni alquanto discutibili – ultime quelle contro la giovanissima attivista svedese per l’ambiente Greta Thunberg -, accusa l’ex segretario generale del PCI di aver proposto un’ideale di comunismo applicato all’Europa, ma strizzando l’occhio alla Russia. Nel mirino i contatti con i partiti comunisti della Francia, della Spagna e anche dell’Inghilterra con cui avrebbe voluto lanciare un «progetto marxista intermedio al leninismo e al socialismo e che, insomma, voleva reiventare il comunismo».
Quindi mozione di Facci contro Berlinguer sarebbe l’idea di riformare la sinistra europea a canoni più moderni. Un bel controsenso per muovere una critica all’ex segretario del PCI che, con la sua idea di Europa aveva provato a rendere più applicabile i  concetti base del Comunismo internazionale all’evoluzione politico-sociale-economica. Ma per il giornalista di Facci non si sviluppò mai una strategia chiara e riconoscibile.
Juncker, l’Eurocomunista moderno
Alla fine Facci trova anche la figura dell’eurocomunista moderno: si tratta di Jean-Claude Juncker, il presidente (in scadenza) della Commissione Europea che a breve dovrebbe (o potrebbe) ufficializzare la procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia per eccesso di debito pubblico. Secondo il giornalista di Libero è lui il rappresentante dell’eurocomunismo in salsa moderna, perché ci ha reso tutti uguali nel non contare nulla: «Basta aprire il portafoglio».
Mario Abate

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