L’Italia, con Francia e Spagna, vuole rafforzare le flotte di pesca, minacciando così la biodiversità del Mar Mediterraneo. La denuncia arriva da LIPU – Birdlife Italia a seguito della riunione dei Ministri dell’Unione europea per la programmazione delle attività 2021-2027 del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (Feamp).
6 miliardi di Euro di contributi
A oggi, il fondo eroga 6 miliardi di Euro di contributi per la pesca. Tra i maggiori beneficiari – assieme a Francia e Spagna – c’è l’Italia. Secondo i dati, nel periodo compreso tra il 2014 e il 2020, all’Italia sarebbero stati erogati fondi per 537,3 milioni di Euro per sostenere il settore. Alla sola Spagna, invece, sarebbero stati destinati fondi per oltre un miliardo di Euro. «Nonostante i cittadini e la società civile chiedano di proteggere i nostri mari e i nostri oceani, i ministri Ue vogliono continuare a sostenere una pesca eccessiva reintroducendo, dopo la sospensione del 2004, sussidi perversi che consentono ai pescatori di acquistare nuove imbarcazioni e continuare a pescare dove le risorse ittiche sono già estremamente scarse» spiega la LIPU.
Ecosistemi al collasso
L’87% degli stock ittici del Mediterraneo è già sovrasfruttato. «Nonostante questo, l’Italia, in un documento congiunto con Francia e Spagna, ha chiesto ancora di dirottare una parte dei fondi, e quindi dei soldi dei contribuenti europei, per rafforzare la flotta di pesca – commenta Claudio Celada, direttore dell’Area conservazione della Natura di Lipu-BirdLife Italia -. Se questo tipo di sovvenzione non è stato fornito dalla Unione Europea dal 2004 è in virtù di una buona ragione: è facilmente prevedibile che la concessione di sussidi per la costruzione di nuove imbarcazioni avrà conseguenze devastanti per l’ambiente marino. Di fatto, questi governi propongono di continuare a depredare i nostri mari, distruggendo i fondali e spingendo gli uccelli e i mammiferi marini verso l’estinzione».
ndr