- Beppe Grillo non si unisce ai cori di critica verso Luigi di Maio
- La Lega avrebbe vinto solo per la perfetta campagna elettorale basata su temi inesistenti
- Luigi di Maio ha lavorato molto bene, l’attacco dei corrotti è la causa della sconfitta
Alla fine è intervenuto anche
Beppe Grillo. Dopo le esternazioni di Paragone, la conferenza stampa di Luigi di Maio e i numerosi commenti sui social legati al Movimento è arrivato il turno del cofondatore. Così, oggi, a tre giorni dalle
Elezioni Europee, Beppe Grillo ha
difeso a spada tratta il vicepremier Luigi di Maio, accusato da più fronti, di essere lui il vero responsabile della
debalceelettorale.
«La diffusione di dichiarazioni che discutono della delusione scaturita dalle urne, come se fosse un
calo delle vendite per una multinazionale – ha commentato Grillo – è un ferita per me.
Luigi non ha commesso un reato, non è esposto in uno scandalo di nessun genere. E’ già eccessiva questa giostra di revisione della fiducia.
Deve continuare la battaglia che stava combattendo prima».
Una netta difesa, quindi, nei confronti di Luigi di Maio colpevole, secondo Beppe Grillo, solo di aver perso il
duello comunicativo contro Matteo Salvini. Il leader del Carroccio, presentandosi come difensore di inesistenti minacce, è riuscito ad ottenere più voti rispetto al Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico che, occupandosi di cambiare l’Italia, non si è perso dietro ad
elaborate strategie di campagna elettorale: «Può sembrare incredibile che una persona, che ha cercato in tutti i modi possibili di portare a casa risultati nel mondo reale, perda strada rispetto ad un
personaggio unicamente virtuale, ma è quello che è successo».
Beppe Grillo non ha la volontà di cambiare leader
Nessuna critica, nessuna marcia indietro, nessuna volontà di cambiare “leader”. La colpa della disfatta elettorale non è nell’azione di governo – ritenuta inadeguata da parte dell’elettorato grillino – quanto nella
onnipresente lobby dei poteri forti che, non si capisce bene come, avrebbe
impedito una nuova vittoria di Luigi di Maio.
«Abbiamo fatto la
prima legge vera contro i corrotti ed i corruttori, credo che stiamo pagando questo. Si fingono sommelier di questioni economico/finanziarie ma è semplicemente il
colpo di coda di quella parte marcia del paese che crede di nascere assolta per diritto ereditario.» Così, ancora una volta, non viene fatta alcuna
critica politica all’azione di governo del movimento e, come da tradizione, i problemi derivano dai soliti noti arcinemici:
multinazionali, lobby e corrotti. Il PD, ma solo per questa volta, non pare avere colpe.
Franco Collina