- Antonio Di Pietro ha parlato del “vincere facile” di Matteo Salvini alle elezioni europee
- L’ex magistrato commenta i risultati elettorali di Lega e Movimento 5 Stelle
- Ha sottolineato come il Movimento 5 Stelle non abbia preso vantaggio dalle indagini sugli altri partiti
Quando parla non è mai banale, anche per il modo in cui dice le cose.
Antonio Di Pietro fa notizia anche quando commenta gli ultimi risultati elettorali, a meno di una settimana dal
voto per le Europee. L’ex magistrato ha commentato la vittoria di
Matteo Salvini definendola «facile» e poi ha spiegato come le inchieste delle varie Procure sui diversi partiti politici non abbiano aiutato il
Movimento 5 Stelle perché «gli italiani hanno aperto gli occhi» di fronte alle promesse mancate nel corso della loro campagna elettorale.
«
Salvini, che è un furbacchione,
ha cavalcato un cavallo facile come l’immigrazione», ha detto Antonio Di Pietro ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su
Radio Cusano Campus, emittente dell’omonima Università. L’ex magistrato, salito agli onori della cronaca all’epoca delle inchieste di
Mani Pulitesulla corruzione tra il mondo dell’imprenditoria e la politica, ha messo in evidenza i differenti atteggiamenti tenuti dal leader della
Lega e dal
Movimento 5 Stelle in questo primo anno scarso di governo.
«Mettersi alla
finestra a dire che
è finita la povertà è stata una
presa in giro e la gente si è sentita presa in giro – ha spiegato Antonio Di Pietro -. Quando Luigi Di Maio ha detto ‘risolviamo la povertà, diamo lavoro a tutti, azzeriamo i debiti’, è come voler dire di volere la botte piena e la moglie ubriaca». Un giudizio che sembra essere in linea col sentire degli elettori delusi dal Movimento 5 Stelle per quanto promesse – o fatto credere – e quello che, in realtà, è stato fatto dalla fine di maggio 2018.
Salvini ha «cavalcato un cavallo facile» e il M5S si è perso tra promesse e realtà
Nella lunga campagna elettorale per le Europee (ma anche per le amministrative, anche prima del 26 maggio) non hanno funzionato le inchieste sugli altri partiti: «Il popolo italiano ha cominciato a capire che i magistrati fanno il loro lavoro,
non si vota in base a quello che fanno i magistrati, ma si vota in base a quello che non fa il politico – ha proseguito Di Pietro a Radio Unicusano Campus -. Il motivo per cui non hanno votato il M5S, non è perché tutti gli italiani sono contro i magistrati, è perché si sono resi conto che le promesse sono andate al vento».
Enzo Boldi