Potrebbero essere presto liberate le 11 orche e gli 87 beluga, tra cui alcuni cuccioli, tenuti prigionieri in Russia. L’annuncio è stato dato dal governatore di Primorsky, la regione al largo della quale i cetacei sono rinchiusi nelle gabbie posizionate in acqua.
L’appello di Cousteau per liberarle
La scelta è giunta al termine di un accordo raggiunto tra le autorità locali e scienziati russi e internazionali, tra i quali anche Jean-Michel Cousteau. Tuttavia, gli animali non potranno essere rilasciati fin da subito in mare aperto, ma dovranno trascorrere un periodo in un centro di riabilitazione prima di poter tornare a nuotare liberi. «Il rilascio dipende dalle condizioni di salute dei singoli animali, che saranno valutate caso per caso – spiega Greenpeace –. Si tratta di un grande passo avanti, soprattutto se gli impegni saranno rispettati, e noi continueremo a seguire il caso da vicino».
Cetacei scomparsi misteriosamente
La notizia della liberazione dei cetacei è arrivata a seguito di una serie di scomparse. Non è chiaro che fine abbiano fatto tre cuccioli di beluga e un’orca comparsi nelle scorse settimane. In un primo momento si era ipotizzato che gli animali fossero riusciti a evadere dalla gabbie ma – più probabilmente – sarebbero morti e le carcasse sarebbero state occultate. «Le guardie hanno sostenuto che fossero fuggiti, ipotesi alquanto improbabile, data la stretta sorveglianza e considerato, inoltre, che le telecamere non avrebbero ripreso nulla del genere. Gli animali sono più probabilmente morti, viste le testimonianze del rapido svilupparsi di malattie in tali condizioni di cattività – conclude Greenpeace –. L’accordo per liberare questi animali è dunque un’ottima notizia, soprattutto dal momento che non tutti sarebbero sopravvissuti altri mesi in quelle condizioni».
Fausto Bartolini