- La Camera dei deputati americani ha richiesto alla Deutsche Bank di visionare la lista dei prestiti concessi a Donald Trump
- L’intento era quello di verificarne la legittimità
- Di risposta, il Presidente Usa ha fatto causa alla banca per bloccare il rilascio delle informazioni
Per evitare che potesse diffondere documenti legati ai suoi conti, Donald Trumpha citato in giudizio la Deutsche Bank, che aveva ricevuto la richiesta da parte della Camera dei deputati americana di visionare la lista dei prestiti del Presidente per verificarne la legittimità.
Donald Trump ha fatto causa alla Deutsche Bank per evitare che siano rilasciate informazioni sui suoi prestiti
Per bloccare il rilascio di informazioni, Donald Trump si è mosso con tutta la sua squadra. A far causa alla Deutsche Bank infatti non è solo il presidente, ma anche i suoi figli Donald junior, Eric e Ivanka, e la Trump Organization. La causa intentata contro la banca tedesca e la società finanziaria statunitense sembrerebbe funzionale al blocco della richiesta presentata dal Congresso Usa di trasmettere informazioni sui conti correnti e sugli asset del presidente. La richiesta presentata alla banca tedesca è parte di un’indagine condotta dai Democratici sulle finanze dell’attuale Presidente e sul potenziale riciclaggio di denaro legato alla Russia. La Deutsche Bank, avrebbe prestato a Donald Trump circa 340 milioni di dollari, e la commissione parlamentare sulle banche e la finanza guidata da Maxine Waters ha chiesto di poter visionare la lista di tutti i prestiti per verificarne la legittimità. Secondo quanto dichiarato dal presidente della Commissione parlamentare sui servizi segreti Adam Schiff, la banca di Francoforte aveva accolto senza problemi la richiesta di lunedì, definita un «mandato amichevole» e stava collaborando con le indagini. Sebbene Donald Trump sia sopravvissuto al rapporto Muller sul Russiagate, che sanciva di non aver trovato trovato che confermassero una cospirazione con la Russia per influenzare le elezioni presidenziali del 2016, quest’ennesima richiesta sembra averlo infastidito, spingendolo a contrattaccare. «I mandati di comparizione – hanno scritto i legali di Trump nell’introduzione della denuncia – sono stati emessi per danneggiare il presidente Donald Trump, per frugare in ogni aspetto delle sue finanze personali, dei suoi affari e delle informazioni private del presidente e della sua famiglia».
Gaia Mellone