Gazzettino Italiano Patagónico

Facebook prende posizione: vietati i post a contenuto suprematista

 

  • Facebook annuncia una nuova policy legata ai contenuti di diffusione dell’odio
  • Ora verrano presi di mira i contenuti e le ricerche relative al suprematismo e nazionalismo bianco
  • La decisione dopo la strage in Nuova Zelanda

«Non tollereremo lodi o sostegno per il nazionalismo bianco e il separatismo bianco». Facebook prende posizione nuovamente contro i contenuti di odio, stavolta in particolar modo rispetto alle tematiche del nazionalismo bianco. La decisione arriva a poche settimane dalla pubblicazione sui social network del manifesto dell’autore della strage in Nuova Zelanda. Facebook negli ultimi mesi ha preso posizione rispetto a diverse sfide etiche della tecnologia: di recente aveva annunciato anche un nuovo strumento per identificare il revenge porn. Svolte importanti che sottolineano la responsabilità involontaria dei social network nella diffusione di contenuti d’odio che non vengono necessariamente identificati dalla tecnologia. Dopo le policy attuate in merito a razzismo, xenofobia e sessismo, ora Facebook rende noto con un comunicato ufficiale che sulla sua piattaforma e su quella di Instagram verrano eliminati tutti i contenuti che rilanciano sentimenti di nazionalismo e suprematismo bianco. «Le nostre politiche hanno da tempo proibito il trattamento di odio nei confronti delle persone basato su caratteristiche come razza, etnia o religione -si legge – e questo ha sempre incluso la supremazia bianca». Nel testo diffuso si legge anche che Facebook inizialmente aveva preso di mira espressioni legate ad un «nazionalismo e separatismo più ampio» ma che dopo aver fatto ulteriori indagini ora mira ai post legati al suprematismo e nazionalismo bianco. «Negli ultimi tre mesi le nostre conversazioni con membri della società civile e accademici esperti di relazioni razziali in tutto il mondo hanno confermato che il nazionalismo bianco e il separatismo bianco non possono essere significativamente separati dalla supremazia bianca e dai gruppi organizzati di odio» spiega Facebook.

«Sì all’orgoglio nel loro retaggio etnico, no al contenuto d’odio»

Facebook però ha sempre garantito la libera espressione dei propri utenti, infatti nel comunicato chiarisce che «le persone saranno ancora in grado di dimostrare l’orgoglio nel loro retaggio etnico» ma non potranno diffondere sentimenti di odio e discriminazione. L’intento è quello di migliorare e velocizzare i sistemi di machine learning per l’individuazione ed eliminazione di tali contenuti. Da Menlo Park viene annunciata anche la collaborazione con Life After Hate «un’organizzazione fondata da ex estremisti violenti che fornisce interventi di crisi, istruzione, gruppi di supporto e sensibilizzazione» al fine di poter identificare non solo gli autori di contenuti legati al suprematismo, ma anche di coloro che cercano termini assimilabili e associabili «alla supremazia bianca».

Gaia Mellone

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