Gazzettino Italiano Patagónico
United States President Donald J. Trump displays the veto statement of the bill passed by Congress to to block the national emergency he declared earlier to fund the long-delayed southern border wall after delivering remarks on the national security and humanitarian crisis on the southern border of the US in the Oval Office of the White House in Washington, DC on Friday, March 15, 2019. Credit: Ron Sachs / CNP | usage worldwide

Donald Trump ha esercitato per la prima volta il diritto di veto

  • Donald Trump aveva dichiarato lo stato di emergenza nazionale per costruire il muro al confine con il Messico
  • La dichiarazione è stata bloccata dal Congresso anche con il sostegno di alcuni Repubblicani
  • La risoluzione è stata contro-bloccata da Donald Trump, che per la prima volta ha esercitato il diritto di veto

Donald Trump venerdì 15 marzo aveva scritto un tweet impossibile da fraintendere: «VETO!» con tanto di maiuscole. E ha mantenuto la promessa: il giorno successivo ha esercitato per la prima volta di il diritto di veto, ovviamente sulla risoluzione per la costruzione del muro al confine con il Messico. «Non vedo l’ora di porre il veto sulla risoluzione ispirata dai Democartici che aprirebbe le nostre frontiere e farebbe crescere criminalità droga e tratta di esseri umani nel nostro paese! aveva twittato in un secondo momento Donald Trump alla fine del voto del Congresso. E ha mantenuto l’impegno preso sul social: per la prima volta da quando è diventato Presidente degli Stati Uniti, il Tycoon ha posto il veto al provvedimento del Congresso. Cosi facendo ha bloccato la risoluzione che era stata appoggiata anche da 12  repubblicani, che di fatto annullava la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per ottenere i fondi da destinare alla costruzione del muro al confine con il Messico.

Dopo lo shutdown più lungo della storia, Donald Trump utilizza il veto per costruire il muro al confine con il Messico

Non è detta l’ultima parola, ma i giochi sembrerebbero per lo più conclusi. Il congresso può a sua volta votare per superare il veto, ma sarebbero necessi i voti di due terzi di entrambe le Camere, una cifra che non sembra raggiungibile nonostante la larga opposizione alla dichiarazione dello Stato di Emergenza. E Trump lo sa bene: «Il Congresso ha la libertà di approvare questa risoluzione – ha dichiarato –  e io ho il dovere di mettere il veto». Questo significa che è altamente probabile che lo stato di emergenza rimanga in piedi, e che Donald Trump possa quindi mettere insieme fino a 8 miliardi di dollari per costruire il muro. I fondi previsti dall’emergenza costituzionale però sono solitamente usati per disastri naturali, guerre o crisi eccezionali, e quella di Trump appare chiaramente come una forzatura costituzionale. Ed era proprio su questo punto che i Democratici avevano puntato, ma non avevano considerato la determinazione del Tycoon.

Gaia Mellone

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