Un famoso detto anglosassone dice “one man’s trash is another man’s treasure” – letteralmente, la spazzatura di un uomo è il tesoro di un altro uomo – e non c’è niente di più vero. In italiano non esiste un simile proverbio e ciò non è solo una mera questione linguistica ma un vero e proprio indicatore del fatto che l’economia dell’usato nel nostro paese è meno sviluppata che all’estero. In città come Parigi e Londra, i negozi di seconda mano sono un po’ ovunque e ci si può trovare di tutto: da mobili a capi di abbigliamento di lusso e non. In Italia, anche nelle grandi città, i negozi vintage si possono contare sulla punta delle dita. Secondo una recente ricerca Doxa infatti, il valore del mercato dell’usato in Italia è stimato a 21 miliardi, un dato che a prima vista può sembrare elevato ma molto più contenuto rispetto ai 60 miliardi di paesi come la Francia. Fortunatamente le cose stanno iniziando a cambiare anche nel nostro paese. Grazie ad Internet, il commercio di seconda mano è in crescita e le nuove generazioni sono le più propense ad acquistare usato e allo scambio di oggetti. Oltre ad applicazioni e siti dedicati a specifiche tipologie di prodotti come abiti, auto o libri, esistono portali di annunci dove è possibile trovare di tutto. Anche i social network sono un mezzo per vendere e acquistare prodotti usati: i gruppi e il marketplace di Facebook sono un ottimo modo per trovare delle vere e proprie occasioni.
Budget e sostenibilità tra i pro
La prima ragione a cui si pensa quando si decide di vendere e comprare usato è quella economica. Nel mercato di seconda mano si possono fare dei veri propri affari e oggi, grazie a sistemi di valutazione di acquirenti e venditori, anche online i rischi di truffe sono contenuti. ll mercato dell’usato però non è destinato solo a coloro che vogliono fare acquisti rispettando un certo budget: comprare e vendere usato è prima di tutto un modo per creare un’economia circolare e sostenibile perché così si evitano inutili sprechi di risorse per produrre un nuovo prodotto e smaltire il vecchio. Riutilizzare è uno dei mantra per vivere una vita più sostenibile e acquistare usato permette di dare una nuova vita a tutte quei prodotti in buone condizioni e oggetti ancora funzionanti che altrimenti resterebbero inutilizzati. Spesso infatti si fatica a liberarsi di oggetti, abiti e altre cose di cui non si ha più bisogno perché dispiace vederli finire nel cestino della spazzatura. Se però si pensa che ciò che non utilizziamo più può essere una risorsa per qualcun altro, diventa più facile sbarazzarsene. La società consumistica in cui viviamo ci porta a pensare che ciò che è nuovo è bello e ci spinge a creare una sorta di repulsione per oggetti vecchi, in particolare se sono lo “scarto” di qualcun altro. Se però si riesce invece a pensare all’unicità e alla storia che vestiti e oggetti di seconda mano hanno vissuto, ci si rende conto del valore aggiunto che essi portano con sé e ciò è qualcosa va al di là del prezzo del prodotto.
Giulia Brivio