Gazzettino Italiano Patagónico

La Farnesina segue le operazioni per il rientro delle salme degli 8 italiani precipitati in Etiopia

Nel Boeing 737 della Ethiopian Airlines precipitato con 157 persone a bordo dopo il decollo da Addis Abeba c’erano anche 8 italiani come confermato dalla Farnesina che in queste ore sta seguendo le fasi di assistenza alle famiglie delle vittime. Tra le vittime italiane c’è l’archeologo e Assessore ai Beni Culturali della regione siciliana Sebastiano Tusa che era diretto in Kenia, per un progetto dell’Unesco, dove era già stato nel Natale scorso insieme con la moglie, Valeria Patrizia Li Vigni, direttrice del museo d’arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo. “Sono distrutto – dice il presidente della regione Sicilia Nello Musumeci – è una tragedia terribile, alla quale non riesco ancora a credere: rimango ammutolito. Perdo un amico, un lavoratore instancabile, un assessore di grande capacità ed equilibrio, che stava andando in Kenya per lavoro. Un uomo onesto e perbene, che amava la Sicilia come pochi. Un indimenticabile protagonista delle migliori politiche culturali dell’Isola”. Altri tre italiani a bordo – due uomini e una donna – erano di Bergamo: si tratta del presidente della Onlus bergamasca Africa Tremila Carlo Spini, 75 anni, di sua moglie Gabriella Viciani, infermiera, e del tesoriere dell’associazione Matteo Ravasio. “La notizia è confermata ed è tremenda”, scrive il sindaco di Bergamo Giorgio Gori. I tre “erano sul Boeing 737 della Ethiopian Airlines decollato da Addis Abeba e diretto a Nairobi, in Kenya. Dovevano raggiungere il Sud Sudan”. “Conosco Africa Tremila per essere stato ospite dell’associazione, molto nota a Bergamo. Opera dal 1995, con il forte sostegno di confartigianato, e in questi anni – racconta il sindaco di Bergamo – ha sviluppato tantissimi progetti in campo sanitario, scolastico e alimentare, in Africa, Asia e sud America. Sono molto addolorato e esprimo alle famiglie il mio cordoglio personale e quello di tutta l’amministrazione comunale. Sono vicino anche a tutti i membri dell’associazione”. Tra le vittime nel disastro aereo c’è anche Paolo Dieci, residente a Roma, presidente della ong Cisp e rete LinK 2007, un’associazione di coordinamento consortile che raggruppa importanti Organizzazioni Non Governative italiane, in particolare 14 ong: Cesvi, Cisp, Coopi, Cosv, Gvc, Icu, Intersos, Lvia, Medici con l’Africa Cuamm, Ccm, Elis, World Friendss, Ciai e Amref. Lo si apprende da fonti del Terzo settore. Ci sono anche i nomi di Virginia Chimenti, funzionaria del World Food Programme dell’Onu, Rosemary Mumbi e Maria Pilar Buzzetti nella lista degli italiani. 

Francesco Argenteo

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