Non sia lenta la tensione in Venezuela che ha visto accentuarsi gli scontri alla frontiera fra Colombia e Venezuela per la consegna di aiuti umanitari internazionali. Intanto nelle file dell’esercito comandato dai generali fedeli al presidente Maduro si starebbe creando qualche crepa: più di 120 i militari venezuelani si sarebbero rifugiati in Colombia nelle ultime 24 ore uscendo dalle fila di chi sta usando il pugno duro per suoi connazionali e spesso anche parenti.I militari venezuelani hanno usato gas lacrimogeni per disperdere decine di manifestanti che volevano attraversare il ponte di confine di Ureña, nello Stato venezuelano occidentale di Tachira, per entrare in Colombia. Questo dopo che il governo Maduro ha deciso di chiudere il ponte. A Bogotà, il leader dell’opposizione Juan Guaidó, ha tentato di giocare la carta del sentimento di appartenenza ad un paese rivolgendosi ai militari nel nome della ricerca della democrazia e della libertà: “Siamo qui a Bogotà in Colombia, oggi, per aiutare Il popolo del Venezuela, un popolo che resiste, che insiste nel cercare la democrazia, la libertà”.E mentre il Segretario dei Stato americano, Mike Pompeo dichiara che Maduro ha i giorni contati, il numero due del Partito socialista al potere, Diosdado Cabello afferma sul suolo venezuelano non passerà un solo militare straniero.
Mirko Gamberini