Gazzettino Italiano Patagónico
Beppe Grillo (C) con Luigi Di Mio (S) e Davide Casaleggio (D) durante la presentazione dei simboli elettorali al Viminale, Roma, 19 gennaio 2018. ANSA/ANGELO CARCONI

I tre principali cambiamenti per un nuovo M5S


  • Nel Movimento 5 Stelle è sempre più vicina una nuova organizzazione che lo renderà meno verticistico
  • Sono tre i principali cambiamenti che arriveranno nelle prossime settimane o mesi voluti dal capo politico Luigi Di Maio
  • Il via libera al nuovo corso è arrivato durante il pranzo a Roma con Beppe Grillo e Davide Casaleggio

Da movimento a partito o simil-partito. Il M5S, come chiesto dal capo politico Luigi Di Maio subito dopo la sconfitta alle Elezioni Regionali in Abruzzo, presto comincerà ad avere nuova organizzazione interna con regole che lo renderanno meno verticistico e meno distante nella struttura dalle forze politiche tradizionali. La conferma è arrivata ieri, dopo il pranzo a Roma del vicepremier di Pomigliano d’Arco con il cofondatore Beppe Grillo e il presidente dell’associazione Rousseau Davide Casaleggio. Di Maio con il faccia a faccia all’Hotel Forum ha ottenuto il via libera per avviare il nuovo corso.

Sono tre i principali cambiamenti che verranno. Innanzitutto cambierà il peso dei delegati regionali, che già esistono ma avranno un peso maggiore. Come spiega il quotidiano Repubblica (articolo di Annalisa Cuzzocrea) i segretari regionali, avranno la possibilità di selezionare liste, proporre candidati, espellere ribelli ed anche siglare alleanze con altre formazioni civiche.

In secondo luogo nel nuovo Movimento 5 Stelle ci sarà l’introduzione di una cabina di regia a livello nazionale con responsabili delle diverse aree tematiche come ambiente, salute, lavoro, imprese, che avranno anche il compito di fare da filtro al capo politico sui vari dossier, ma anche di dare incarichi a chi non ne ha in Parlamento o per responsabilizzare le truppe.

Infine, come già anticipato nei giorni scorsi e discusso anche durante l’assemblea dei gruppi parlamentari, ci sarà una modifica al limite del doppio mandato. Si tratta di una soluzione che serve anche per superare le difficoltà sui territori a comporre le liste per le Elezioni Amministrative, perché in tanti aspettano l’occasione buona per correre alle Elezioni Politiche o alle Europee. Repubblica spiega ancora che si potranno fare due mandati nei Comuni e poi correre anche per la Camera o il Senato, o per un posto a Strasburgo. Ma non è chiaro se la regola varrà anche per i sindaci di grandi città come Roma e Torino, per Virginia Raggi e Chiara Appendino. Al contrario, dopo i loro due mandati in Parlamento, deputati e senatori M5S potranno tornare ad occuparsi dei Comuni.

Maria Anzalone

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