Gazzettino Italiano Patagónico
June 6, 2018 - Washington, District of Columbia, United States of America - United States Senator Bernie Sanders, Democrat of Vermont, asks a witness a question during a United States Senate hearing on Presidential War Powers at the United States Capitol in Washington, DC on June 6, 2018. Credit: Alex Edelman / CNP (Credit Image: © Alex Edelman/CNP via ZUMA Wire)

Bernie Sanders e il movimento senza precedenti nella storia Usa


Bernie Sanders lo ha appena annunciato ufficialmente in un’intervista ai microfoni della CBS: «È corretto, mi candiderò alle elezioni presidenziali del 2020». E al giornalista che gli chiede cosa ci sarà di diverso rispetto alle primarie del Partito Democratico per le elezioni del 2016, che lo hanno visto arrivare alle spalle di Hillary Clinton, dice: «Questa volta andremo a vincere».

Sanders ha affermato che la sua intenzione è quella di lanciare un movimento senza precedenti nella storia degli Stati Uniti, che ha radici profonde nel popolo americano. La sua candidatura si annuncia come una delle più scoppiettanti nella corsa alla Casa Bianca. Il senatore del Vermont, che piace agli ambienti della sinistra, è pronto a sfidare non soltanto i suoi colleghi democratici con la stessa tenacia messa in campo nella sfida impari contro Hillary Clinton, ma anche lo stesso Donald Trump che potrebbe correre per il suo secondo mandato, salvo impedimenti diversi.

Lunghissima la carriera politica che Bernie Sanders metterà a disposizione dei suoi elettori: sindaco della cittadina di Burlington, poi membro del congresso sempre in rappresentanza del Vermont e, infine, senatore democratico, Sanders è esattamente l’opposto di tutto ciò che incarna al momento Donald Trump. A convincere i suoi elettori potrebbero essere proprio la sua esperienza e la sua conoscenza delle istituzioni, a differenza dell’attuale presidente Usa che è un imprenditore prestato alla politica.

Bernie Sanders, alle ultime primarie a cui ha partecipato, ha reso la vita particolarmente difficile alla superfavorita Hillary Clinton: riuscì a strapparle 1.566 delegati, mettendo in campo un emozionante testa a testa, almeno nella prima fase della campagna elettorale. Nel giugno del 2016, Sanders fu costretto ad ammettere la sconfitta e ad assicurare il suo appoggio alla Clinton. Un ticket inutile, dal momento che alla Casa Bianca entrò Donald Trump.

Nino Amato

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