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a pieno merito nel novero di quei personaggi legati alla storia della
pizza napoletana, Giorgio Moffa, partendo dall’eredità lavorativa
ricevuta dai nonni Ciro Leone e Giorgina De Somma, fondatori della
storica pizzeria Trianon a Napoli, continua a portare avanti a Gaeta
l’emblema di una specialità sinonimo di passione, identità culturale e
sapori senza tempo. Affascinato dalla scelta dei suoi progenitori che
partendo da Forcella regalarono alla città uno dei suoi luoghi simbolo,
con l’esperienza acquisita grazie ad un’infanzia trascorsa ad imparare
il mestiere nel famoso locale di via Pietro Colletta insieme ai fratelli
Pinuccio e Ciro e ai tanti cugini, Giorgio Moffa rimane il custode di
un’ epopea familiare fatta di grandi scelte e di antiche memorie. Così
come antIchi sono i ricordi di nonno Ciro che da panettiere si
trasformò in pizzaiolo su consiglio dalla moglie Giorgina più grande di
lui di 6 anni e vera donna di carattere, la quale, circa le remore del
marito perplesso nell’aprire una pizzeria proprio di fronte alla
pizzeria Michele, ebbe a dire una frase indimenticabile tramandata della
mamma di Giorgio “Cirtiè (cosi’ Giorgina chiamava il marito ) addò
schiara ‘o sole pe’ loro schiara pure pe’ nuje”. Attratto dalla magia di
quel mondo e di quei grandi personaggi familiari, Giorgio, ha fatto
dell’arte della pizza prima e della ristorazione dopo, un motivo di
passione e di vita. Una scelta decisamente fortunata quella del
capostipite Ciro Leone che avviò tutti i suoi sei figli, tre maschi e
tre femmine, all’arte del pizzaiolo coinvolgendo nell’ avventura anche i
fidanzati delle figlie femmine. Tant’è che con il locale sempre più
affollato, dovette allargare i suoi spazi inglobando nella sua struttura
il grande appartamento che aveva al primo piano dove la mamma di
Giorgio Moffa , Immacolata, partorì il primogenito Giuseppe. E fu nella
cornice della prima pizzeria del centro storico e del quartiere di
Forcella che la famiglia Leone si incrociò con i Moffa per ben due
volte. Prima con Carmine Moffa ed Immacolata Leone e dopo con Pasquale
Leone con Lidia Moffa. In pratica, una volta un Moffa sposò una Leone ed
un’altra, un Leone sposò una Moffa.
“Mio padre Carmine- ricorda
il figlio Giorgio Moffa – abitava di fronte alla pizzeria Trianon,
precisamente al terzo piano di via Cesare Sersale, il palazzo dove oggi
vi è la pizzeria Michele, e nel 1955 conobbe mia madre Immacolata Leone.
Tre anni dopo si sposarono consapevoli delle regole di mio nonno Ciro,
il quale, da buon patriarca voleva che le femmine sposate della
famiglia restassero a casa per seguire i figli ed i mariti e che i figli
maschi e i generi restassero con lui a ‘faticare’. Regole rigide che
dovette accettare anche mio padre così come avvenne anni prima con mio
zio Armando, marito della primogenita Anna. Alla morte di mio nonno e
con la volontà di tutti i figli, la pizzeria passò ai due fratelli di
mia madre Peppino e Pasquale. Io ed i miei fratelli Pinuccio e Ciro,
intanto, continuavamo ad imparare il mestiere, studiando e lavorando
con il preciso obiettivo, fermamente sostenuto dai nostri genitori, di
aprire una nostra pizzeria”. E fu così che, seguendo la tradizione di
famiglia, i fratelli Ciro e Giorgio Moffa nel 1987 aprirono la pizzeria
“Trianon Chiaia” di via del Parco Margherita, portando con un’idea
veramente rivoluzionaria, la pizza del centro storico, nel quartiere
aristocratico della città in un locale raffinato ed elegante, unico per
quei tempi . “La nostra – ricorda Giorgio Moffa – fu una scelta vincente
e insieme alla pizza scegliemmo anche di esaltare la vera cucina
classica napoletana di mare e di terra.
La rinomata e ricercata
pizzeria “Trianon Chiaia” divenne subito un punto di riferimento per
artisti sportivi e personaggi del bel mondo della movida partenopea. Il
grande Maradona da noi era di casa. Posso affermare, che io e mio
fratatello Ciro, fummo i primi a dare maggiore importanza alla pizza
nella Napoli chic con un format che di lì a poco in molti ci avrebbero
copiato”. E non il solo il locale “Trianon al Parco Margherita” si
lega ai successi ed alle intuizioni di Giorgio Moffa che, ancora una
volta come pioniere, si affermò nel 1994 con la rete di pizzerie
“Pizzazzà” creando di fatto il primo servizio di consegna a domicilio in
città con bauletti e borse termiche americane. Ancora, i Moffa, con
Ciro, segnarono il passo a Roma nel 1995 con i famosi ristoranti
“Pizzarè” frequentati anch’essi da calciatori e illustri personaggi
dello spettacolo tra cui attori famosi come Dustin Hoffman, Charlize
Theron e Cameron Diaz. Oggi, giunto a Gaeta, quale socio fondatore
dell’Unione pizzerie storiche “Le Centenarie”, il patron e maestro
pizzaiolo Giorgio Moffa, con l’ “Antica Pizzeria Ciro dal 1923” ,
affascinato dalla magnifica Riviera di Ulisse, porta in tavola i frutti
di una grande passione insieme ad un’esperienza sinonimo di storia e
tradizione familiare. Una vita emozionante quella di Giorgio, una
storia, la sua, che affonda le radici in una Napoli ancora ricca di
valori e che ha come protagonista un imprenditore nato a Forcella che è
stato in grado, insieme al compianto fratello Ciro, di portare la pizza
sempre più in alto vestendola di notorietà, tradizione ed idee
lungimiranti da insegnare ai giovani.
Mirko Fabbris