La
Giunta per le Immunità del Senato, si è riunita poco dopo le 8.30 per
decidere sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del
ministro dell’Interno, Matteo Salvini, presentata dalla magistratura di
Catania per la vicenda della nave Diciotti.
Il primo atto della
Giunta, sarà, probabilmente, solo quello di acquisire la memoria che il
ministro Salvini aveva fatto pervenire ieri sera.
Solo la prossima
settimana il presidente della Giunta e relatore sul caso della Diciotti,
Maurizio Gasparri, presenterà la sua proposta per poi aprire la
discussione generale. E’ possibile che occorreranno almeno due sedute
prima di arrivare al voto. Una situazione non facile per il M5S che si
trova in bilico tra la coerenza con il loro statuto interno meno
garantista ed una possibile crisi di governo “condannando” Salvini. Le
due anime del movimento sono da giorni in fibrillazione e l’ipotesi più
accreditata sarebbe di non concedere l’autorizzazione per evitare la
crisi ma di chiamare a riferire in aula Salvini.
La memoria di
Salvini, come era prevedibile, pone l’accento sulla ”politica e
internazionale la questione della redistribuzione dei migranti tra i
vari paesi europei rappresenta il punto di partenza e di arrivo di ogni
atto compiuto dal ministro dell’Interno in accordo con gli altri
componenti del governo…..il governo italiano ha indirizzato una missiva,
a firma del premier ai vertici dell’ Ue, richiamando gli esiti del
Consiglio Europeo del 28/6/2018, in modo da definire le modalità di
redistribuzione dei migranti”.
Missiva nella quale Conte “ha
manifestato la volontà del Governo di richiedere l’adeguamento immediato
del piano Eunavfor Med-Sofia in relazione al porto di sbarco che non
può essere solo italiano”. In questa logica, la memoria ripercorre anche
altri atti del governo sul tema “come la “nota verbale” del 19/8/2018″
per capire che “non si era in presenza di una mera personale iniziativa
politica del Ministro, bensì di una iniziativa dello Stato Italiano
(Governo) conforme a una prassi consolidata a livello di consuetudine”.
Meno prevedibile, invece, nel contenuto della missiva è la completa
assenza di attacchi alla magistratura. Solo argomentazioni di carattere
strategico e politico.
Pietro Valsecchi