Gazzettino Italiano Patagónico

Assegnata la scorta al giornalista Paolo Berizzi


  • Dopo le polemiche per la revoca (poi sospesa) della scorta a Sandro Ruotolo, arriva l’assegnazione per Fabio Berizzi
  • Il giornalista di Repubblica, famoso per le sue inchieste sui gruppi di ultradestra, è stato più volte minacciato
  • Il Viminale lo ha deciso dopo la richiesta del Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica di Bergamo

Dopo un’ampia mobilitazione, il Viminale ha deciso di assegnare la scorta al giornalista di Repubblica Paolo Berizzi. Il cronista, autore di numerose inchieste e libri sull’ascesa e la formazione di nuovi gruppi legati a ideologie di ultradestra, aveva ricevuto diverse minacce da parte di neofascisti e neonazisti non rivolte solamente a lui, ma a tutta la sua famiglia. A comunicare la decisione del ministero dell’Interno e dell’Ufficio Centrale Interforze per la sicurezza personale è stata la Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI). «Su richiesta del Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica di Bergamo, il ministero dell’Interno ha disposto l’assegnazione della scorta al collega Paolo Berizzi, giornalista di Repubblica da tempo nel mirino di gruppi neonazisti e neofascisti per il suo incessante lavoro di documentazione e di inchiesta sulla rinascita di organizzazioni di estrema destra nel nord Italia – si legge nella nota firmata Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della FNSI -. La decisione è giunta dopo che, alcuni giorni fa, per l’ennesima volta, Berizzi e la sua famiglia avevano ricevuto pesanti insulti e minacce di morte». Dopo la revoca, poi sospesa, della scorta al giornalista Sandro Ruotolo, era grande il timore che questo provvedimento per la sicurezza di Paolo Berizzi non fosse approvato. Il Viminale, però, ha deciso di aumentare il dispositivo di sicurezza nei suoi confronti dopo le numerose minacce ricevute nel tempo. Lo stesso Berizzi ha commentato questa decisione su Facebook.

La Fnsi chiede un incontro con il Ministero dell’Interno

Si tratta di un primo passo verso l’analisi di altri casi simili a quello di Paolo Berizzi e Sandro Ruotolo. La Fnsi, infatti, chiede un incontro al Viminale per parlare della sicurezza di molti altri cronisti: «Ci auguriamo che venga tenuta alta la guardia nei confronti dei sempre più frequenti episodi di minacce nei confronti dei giornalisti da parte di gruppi neonazisti e neofascisti. La Federazione nazionale della Stampa italiana, nel ringraziare il ministero dell’Interno e le forze dell’ordine, chiederà che alle minacce dei gruppi di estrema destra sia dedicata una riunione ad hoc del Coordinamento per la sicurezza dei giornalisti istituito dal Viminale».

Enzo Boldi

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