Gazzettino Italiano Patagónico
Visita per lo stato di avanzamento dei lavori nel cantiere TAV a Chiomonte, 22 Dicembre 2014 ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

Tav, l’Unione Europea minaccia l’Italia: «Se non si farà, ci dovranno restituire i fondi già versati»


  • Da Bruxelles arriva l’avvertimento all’Italia dopo il paventato dietrofront sulla realizzazione del Tav
  • L’Unione Europea è pronta a chiedere a restituzione dei fondi già versati nelle casse italiane
  • Poi ribadisce che l’analisi costi-benefici sia già stata fatta e approvata nel 2015

La diatriba all’interno del governo italiano sulla realizzazione del Tav esce fuori dai confini. Alle voci discordanti tra Lega e Movimento 5 Stelle, si aggiunge anche quella dell’Unione Europea che ribadisce la sua posizione a favore dell’opera, già approvata da Italia e Francia nel 2015 attraverso un’analisi costi-benefici che metteva in mostra la bontà dell’investimento. Se il nostro Paese dovesse tornare sui suoi passi, annullando l’accordo già firmato, si aprono le porte alla restituzione dei fondi già versati da Bruxelles. «Non possiamo escludere, se ci sono ritardi prolungati, di dover chiedere indietro all’Italia i contributi già versati per la realizzazione del Tav – ha ricordato un portavoce della Commissione Ue -. Quei soldi potrebbero essere allocati ad altri progetti fuori dall’Italia». Per la realizzazione dell’alta velocità Torino-Lione, infatti, Bruxelles ha stanziato un finanziamento comunitario di 813,8 milioni di euro. Una parte di quei fondi è già stata incassata dal nostro Paese e utilizzata per lo scavo del cunicolo esplorativo a Chiomonte, in Val di Susa.

L’analisi costi-benefici Tav è già stata approvata nel 2015

La posizione dell’Unione Europea in merito era già nota da tempo, fin da quando il Movimento 5 Stelle aveva iniziato il proprio pressing per evitare la realizzazione di un’opera che loro ritengono inutile e per la quale è stato richiesto un nuovo approfondimento economico. «La attuale analisi costi-benefici su cui sta lavorando il governo italiano non è mai stata richiesta dalla Commissione», ha ricordato la portavoce della Commissione Europea che ha ribadito come uno studio in merito sia già stato realizzato e approvato da Italia e Francia nel 2015.

La Commissione sta dalla parte della Lega

La Commissione Europea, dunque, sceglie di appoggiare la linea della Lega di Matteo Salvini, fermamente convinta di voler portare a termine i lavori per il Tav, partendo dal cantiere di Chiomonte che ha ricevuto la visita dello stesso leader del Carroccio venerdì scorso. Ma Danilo Toninelli ribadisce su Twitter: «L’analisi costi benefici su Tav è stata decisa da un Governo sovrano che vuole spendere al meglio i fondi pubblici. Ue stia tranquilla, tra pochi giorni avrà, come da accordi, tutta la documentazione».

Alessandro Bracco

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