All’evento del giorno della memoria in servizio il carabiniere brasiliano. Retroscenisti a caccia della vendetta di Mattarella. Ma è una coincidenza

La circostanza e soprattutto la coincidenza erano troppo particolari: Matteo Salvini accolto al Quirinale, in occasione delle celebrazioni per la Giornata della memoria contro il razzismo, da un corazziere di colore. E infatti per tutta la giornata l’ironia sui social si è sprecata, con i retroscenisti scatenati a indagare per capire se ci fosse una «manina» dietro quella che, inevitabilmente, può sembrare una beffa per il ministro degli Interni. «Il personaggio giusto al posto e al momento giusto» hanno commentato molti dei presenti dandosi di gomito, ridacchiando e parlando addirittura di una beffarda «vendetta» del presidente Mattarella.
Naturalmente sarà stata una pura coincidenza, considerando
anche la serietà delle turnazioni dell’Arma dei Carabinieri cui i
Corazzieri appartengono, però a molti piace pensare che sia così e la
foto di questo ragazzo altissimo (come da ferreo regolamento del corpo),
maestoso e impeccabile nella sua uniforme, è diventata immediatamente
un simbolo.
In realtà ancora si fatica a percepire con naturalezza,
nonostante non manchino i precedenti, un italiano con la pelle nera e fa
sensazione, invece di essere la cosa più naturale del mondo, come ad
esempio in Francia.
Se magari sono in pochi a ricordare Patrizio Sumbu Kalambay, di origine congolese ma italianissimo di passaporto, campione del mondo dei pesi medi di pugilato, primo atleta nero a portare in alto la nostra bandiera, anni e anni di Mario Balotelli dovrebbero esserci serviti a non guardare più con sorpresa questi episodi. La storia del nostro militare è una delle più belle e vale la pena «ripassarla». Nato in Brasile ventotto anni fa, venne adottato da una coppia siciliana quando aveva un…