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Il regista Pupi Avati durante la cerimonia di consegna del premio ''Jacques Le Goff'' nell'ambito della Festa della Storia, Bologna, 03 novembre 2018. ANSA/GIORGIO BENVENUTI

Pupi Avati accoglie Lino Banfi: «Son contento per lui, ma sarebbe andato bene chiunque»


  • Pupi Avati intervistato dal Fatto Quotidiano commenta la nomina del collega «agli antipodi» alla commissione Unesco per contro del Movimento 5 Stelle
  • «Viviamo nell’incompetenza, si sarebbero potuti affacciare dal balcone bendati e indicare il primo che passa»
  • «Non so, siamo alle comiche. La situazione di certo è curiosa»

Pupi Avanti non è affatto defunto, anzi. Quello che Lino Banfi andrà a sostituire è Folco Quilici, una «sostituzione necessaria, perché è defunto» taglia corto Pupi Avati intervistato da Il Fatto Quotidiano, e aggiunge: «Forse mi si riteneva morto a mia volta chissà. Non so, siamo alle comiche, la situazione di certo è curiosa».

utto sommato però Pupi Avanti è contento della nomina di nonno Libero. «Sono contento per Banfi, poverino, è un amico, ma non me ne capacitavo: io sono un falegname e lui un idraulico, o viceversa, come poteva sostituirmi?» dice Pupi in riferimento alla gaffe di Luigi Di Maio che annunciando la nomina di Banfi lo aveva dato come sostituto del regista, già membro della commissione. Ma l’errore ci può stare, il problema sta da un’altra parte. «Viviamo nell’incompetenza, come ha detto Sabino Cassese è il momento degli incompetenti, hanno grandissimo successo ovunque, vengono premiati indistintamente» sentenzia il regista e sceneggiatore, ma in realtà non si riferisce a Lino Banfi. «Si sarebbero potuti affacciare dal balcone bendati e indicare il primo che passasse» dice parlando con Il Fatto Quotidiano, «perché c’è la nomina, esiste il ruolo, ma manca il compito. Almeno, è mancato finora».

«La commissione? mai stata convocata, tutto fermo»

Ben vengano tutti i Banfi del mondo: Pupi Avati dice che c’è posto per tutti, il problema è che non c’è nulla da fare. « Il lavoro da commissario non l’ho mai svolto, non so nemmeno che dovrei fare, perché la commissione non è mai stata convocata» dichiara Giuseppe Avati, chiarendo che il suo non è un attacco al governo giallo-verde. «Non è che con i governi precedenti andasse diversamente» chiarisce portando ad esempio un progetto cinematografico su Dante: «È da 18 anni che lo preparo […] eppure è tutto fermo, non si muove una mosca».

Gaia Mellone

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