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Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, durante la visita ad Afragola (Napoli), 18 gennaio 2019. ANSA/CESARE ABBATE

Salvini elimina Saviano, ma il ministro sorride


  • Durante la sua visita ad Afragola, un manifestante ha chiesto al ministro dell’Interno di uccidere qualcuno
  • “Salvini elimina Saviano, Matteo elimina Saviano”, ha gridato e ripetuto un uomo
  • Il leader della Lega ha sorriso e soprasseduto, limitandosi a un “lunga vita a Saviano”

Cosa deve fare un rappresentante delle Istituzioni, anzi un ministro dell’Interno, quando dalla folla si alza un grido che invita all’uccisione dei un altro cittadino? Di certo non dovrebbe fare spallucce, sorridere e augurare lunga vita all’uomo che – secondo un manifestante – dovrebbe essere eliminato. Matteo Salviniavrebbe potuto fare di tutto l’altra sera ad Afragola, ma indossando una divisa non ha né censurato né fatto riprendere un ragazzo che da dietro le transenne inveiva contro Roberto Saviano. «Salvini elimina Saviano, Matteo elimina Saviano» grida un ragazzo accorso nelle strade di Afragola per accogliere il ministro dell’Interno in visita dopo le otto bombe esplose in 22 giorni del piccolo comune in provincia di Napoli. Parole da censurare, dato che si tratta di un incitamento all’odio e alla violenza. Il leader della Lega, però, ha deciso di sorridere e soprassedere. «Ma no, lunga vita a Saviano». Questa la risposta sorridente che Salvini ha dato a quel ragazzo, ebbro di atteggiamenti inclini all’odio e che – evidentemente – ha visto nel ministro dell’Interno una figura a cui richiedere un trattamento speciale per lo scrittore napoletano. Fosse successo al contrario – anzi, come è successo con i manichini bruciati durante le ultime manifestazioni studentesche – lo stesso Salvini avrebbe chiesto una identificazione del soggetto. Lo racconta la cronaca stessa delle manifestazioni contro alcuni esponenti del governo.

Lunga vita a Saviano

Ma non è andata così. Oltretutto, il ragazzo non si è limitato al «Salvini elimina Saviano», ma si è spinto oltre: «Togli la scorta a Saviano perché la paghiamo noi». Lo scrittore napoletano, dopo le sue inchieste e i suoi libri sul malaffare della camorra, vive sotto scorta e lo stesso Salvini qualche tempo fa si era detto preoccupato del clima d’odio che si stava generando attorno alla figura di Saviano. Ora, però, forse scocciato dall’attacco mattutino ricevuto, il ministro dell’Interno ha deciso di limitarsi a un sorriso.

Enzo Boldi

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